Cormòns, niente restauro per gli edifici abbandonati

NS. Sono le edere ed i murales ad avvolgere in uno stato di completo abbandono la palazzina Enel in pieno centro a Cormòns.
Da decenni ormai la struttura è in disuso, ma non rientra tra quelle di cui l’azienda intende disfarsene: sul sito dismissioneimmobili.it di Enel, infatti, nella cittadina collinare risulta in vendita soltanto un segmento situato in località Novarie. Della palazzina in centro città nella via Officine, strada che collega i viali Friuli e Roma, insomma, non si fa alcun accenno.
Da fuori lo scenario è, però, quantomeno spettrale: intonaci che cadono, edere che si arrampicano un po’ ovunque, scritte di ogni genere sulle pareti esterne.
Insomma, una struttura in piena decadenza che però non è l’unica di proprietà dello Stato o di un’azienda a partecipazione statale che nel centro collinare attualmente si trova in uno stato di abbandono completo.
Il Demanio infatti è ancora proprietario delle cinque palazzine di via Bancaria, 27 appartamenti complessivi quasi tutti disabitati da una quindicina d’anni: e sinora nessuna ipotesi di recupero o quanto meno di riqualificazione è all’orizzonte.
Nel nulla sono finite anche le richieste di messa a nuovo fatte dal Comune, che un paio di anni fa, per scongiurare l’addio della Guardia di finanza a Cormòns, aveva proposto proprio le palazzine di via Bancaria come nuova sede delle Fiamme gialle. Ma da Roma non arrivarono risposte chiare in tal senso e alla fine non se ne fece nulla.
In stato di completo abbandono da decenni è un’altra struttura di storica proprietà demaniale come l'ex caserma della Guardia di finanza di Zegla, chiusa da quando sono caduti i confini: un caseggiato imponente che guarda da una parte sulle splendide colline del Collio e dall’altra sulla piana del Preval.
Una struttura che in molti vedrebbero come un perfetto edificio da adibire a bed and breakfast, proprio perché la bellezza del panorama circostante e la tranquillità dei luoghi ne sarebbero ottimo corollario. Ma dallo Stato, anche in questo caso, non è pervenuta in questi anni alcuna intenzione di vendita né ad altri enti pubblici né a privati che ne fossero interessati.
E intanto il casermone di Zegla sta cadendo anch’esso a pezzi. Quasi un simbolo della decadenza dell'Italia di questi ultimi decenni.
Matteo Femia
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto