Coronavirus in Friuli Venezia Giulia, ecco chi sono le vittime in provincia di Udine e di Pordenone

Sono 1.501 i casi accertati positivi al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia, con un incremento di 21 unità rispetto a domenica 29. I guariti in totale sono 102, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negativi al tampone) sono 183.
Sono 9 i decessi in più rispetto alla comunicazione di domenica, che portano a 107 il numero complessivo di morti da Covid-19. Il dato più alto è quello registrato nell'area di Trieste con 57 decessi, seguito da Udine 34, Pordenone 14 e Gorizia 2.
Una lunga catena di dolore, di lacrime e di addii a distanza, senza la possibilità di una parola, una carezza, un cenno di ringraziamento per quello che queste vite sono state e hanno insegnato. Anche ieri, lunedì 30 marzo, in provincia di Udine e Pordenone, l'elenco delle vittime si è allungato.
Flaibano, morta la mamma per Covid: grave il figlio vicesindaco. Il coronavirus ha colpito anche Flaibano. Il Covid-19 è stato ritenuto responsabile della morte di Oliva Benedetti, 85 anni, mamma del vicesindaco Valdi De Michieli, 56, ricoverato in terapia intensiva all'ospedale civile di Udine. La prognosi è riservata. Un dramma familiare che si è consumato all'interno delle mura domestiche e che ha colpito l'intera comunità della piccola frazione di San Odorico di Flaibano e i colleghi degli uffici della Regione di Udine, dove lavora il vicesindaco De Michieli.
La causa del decesso della donna è stato comunicato ufficialmente dal sindaco Alessandro Pandolfo. De Michieli, prima di essere intubato, aveva manifestato al primo cittadino grande preoccupazione per le condizioni di salute della madre, con la quale viveva e alla quale era particolarmente legato.Due giorni prima che l'amministratore fosse ricoverato al Santa Maria della Misericordia di Udine per essere risultato positivo al test diagnostico del coronavirus, la madre è stata accolta all'ospedale di San Daniele.
La donna soffriva da tempo di varie patologie alle quali, purtroppo, si è aggiunto il contagio del coronavirus.Oliva Benedetti faceva la sarta da giovane, ha vissuto per anni in Francia assieme al marito, morto sei anni fa. Il consorte era un collaudatore nei grandi impianti a vapore; rientrato con la famiglia in Italia, è stato caporeparto in una ditta a Codroipo.Oliva, persona riservata, religiosa e benvoluta da tutti, partecipava alla vita sociale della frazione e aveva con il figlio un legame di amore speciale.Il figlio, Valdi De Micheli, aveva partecipato il 3 marzo scorso, nella sede della Regione a Udine, all'incontro con il direttore generale dell'Ausir, Marcello Del Ben, risultato positivo al test del Covid-19.
San Giorgio di Nogaro: in casa di riposo ancora un decesso. Quarto decesso da contagio Covid-19 alla casa di riposo "G. Chiabà" di San Giorgio di Nogaro. Alle 23 di domenica è morta la 93enne Iole Marin, vedova Ceron, di Torviscosa, risultata positiva al tampone effettuato una decina di giorni prima. L'anziana era ospite della Chiabà da circa nove anni e da dieci giorni si trovava "isolata" con altri sette ospiti nell'area appositamente realizzata all'interno della Chiabà per accogliere le persone positive al tampone.
«Sono stato avvisato una decina di giorni fa - racconta il figlio Claudio Ceron -, tramite una telefonata arrivatami dalla casa di riposo, che la mamma era stata trovata positiva al Covid-19, ma che non aveva alcuna sintomatologia. Io non avevo contatti con la mamma, essendo questi bloccati. Sabato scorso la situazione si è aggravata: aveva febbre alta e sintomi riconducibili al coronavirus. Ieri mattina, alle 7, la telefonata dalla casa di risposo, per dirmi che mia madre era deceduta alle 23 di domenica. Dolore, ma anche una forte rabbia: come si fa a non avvisarmi al momento dell'accaduto? Capisco che la situazione all'Asp Chiabà in questo periodo possa essere difficile, ma ritengo che avvisare il figlio sia il minimo che la struttura debba fare in queste circostanze.
La situazione non sarebbe mutata, ma una chiara e trasparente comunicazione credo vada fatta. Ho anche avuto una discussione con un'infermiera: so benissimo che il personale è sotto pressione, ma anche i familiari hanno diritto di sapere cosa succede ai loro cari. Invece tutto si è svolto tramite telefonate stringate e anche nel darmi la notizia della morte di mia madre si è cercato di restare un po' vaghi».
Mortegliano. Ancora una vittima in casa di riposo: è la 17sima. Salgono a 17 i decessi nella casa di riposo comunale Rovere Bianchi di Mortegliano: nella sera di domenica 29 marzo è spirata Delfina Costantini vedova Monte, che aveva 91 anni e aveva abitato in paese.
Delfina Costantini era di poche parole ed è vissuta sempre con l’orgoglio tutto friulano di fare del bene senza pesare su altri. Nata a Sterpo di Bertiolo, giovanissima ha tolto alla famiglia l’impegno di mantenerla, prendendo il treno per andare “a servî”, come si diceva un tempo, come domestica e bambinaia.
Ha lavorato a Milano e a Santa Margherita Ligure, luoghi di cui, nei rari racconti che faceva ai familiari, diceva di essersi trovata bene. Erano infatti benvolute le serventi friulane nelle città d’Italia, per l’atteggiamento sempre rispettoso, volonterose e miti; del resto, rispetto alla miseria che pativano a casa, lavorare come domestica era un’opportunità fortunata.
Nel Pordenonese: seconda vittima in casa di riposo a Castions, morto un ex negoziante di Brugnera. Sono mancati un negoziante in pensione di Brugnera e un'anziana ospite della casa di riposo di Castions di Zoppola, ricoverata nei giorni scorsi al Santa Maria degli Angeli.
Mario Mortati aveva 87 anni. Per anni aveva gestito un negozio di ferramenta molto conosciuto in centro a Brugnera. Quattro anni fa aveva perso la consorte e tutti i suoi pensieri erano stati rivolti alla famiglia. Persona conosciuta e stimata, il suo punto vendita era diventato di grande riferimento anche per i paesi vicini.
Lascia nel dolore quattro figli, Angelo, Irina, Stefano e Nicola.Lacrime anche a Castions di Zoppola, dove alla casa di riposo gestita dalla Fondazione Micoli Toscano si è registrata la seconda vittima: Iolanda Nardin, 98 anni. Sottoposta a tampone lo scorso 25 marzo, era risultata negativa ma due giorni dopo aveva palesato i sintomi tipici del coronavirus ed era stata ricoverata a Pordenone.
Qui è deceduta. All'interno della struttura il bilancio è di 8 dipendenti e 12 pazienti contagiati. Fra questi ultimi 4 sono stati ricoverati.In ansia c'è anche San Vito al Tagliamento, dove per il tecnico radiologo e assessore comunale ai lavori pubblici Emilio De Mattio si è reso necessario il ricovero nel reparto di supporto respiratorio non invasivo. A lui e alle altre persone che combattono questa battaglia i migliori auguri di una pronta guarigione
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