Coronavirus, in Fvg +403 casi ma quasi la metà dei tamponi effettuati. La vittima è un 90 enne di Pasian di Prato

Aggiornamento ore 21.30.  Zaia: il lockdown generalizzato non serve. Il lockdown generalizzato non è sostenibile e non serve, in Veneto la maggior parte sono asintomatici e la sanità è assolutamente sotto controllo: lo avrebbe detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, nel corso dell'incontro tra Regioni e Governo. Zaia si sarebbe detto favorevole a misure nazionali, «decidiamole insieme e chi ritiene può aggiungere misure territoriali restrittive. Dobbiamo fare squadra ed essere uniti tra noi e il governo», ma avrebbe sottolineato che l' RT non sempre è paragonabile tra Regioni perché il numero dei tamponi e del contact tracing sono diversi; vanno irrobustite le cure domiciliari. Qui le parole del governatore del Veneto.

Aggiornamento ore 20.40. Fedriga: ricostruzioni fantasiose dal governo. «Alcune ricostruzioni rispetto a quanto detto oggi dai presidenti delle regioni nel corso della riunione con il governo sono totalmente lontane dalla realtà. Le proposte che vengono attribuite ai governatori da qualche agenzia di stampa non sono quelle delle regioni che invece hanno iniziato un percorso responsabile per dare soluzioni a questa crisi pandemica. Mi auguro che il governo voglia smentire immediatamente le voci incontrollate e false per evitare che venga meno la leale collaborazione e per non far cadere nel vuoto l'appello del Presidente della Repubblica». Così il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga della Lega.

Aggiornamento ore 19.20. Manifestazione a Sacile. «Siamo a terra: vogliamo lavorare». A Sacile i ristoratori hanno apparecchiato sul selciato in piazza del Popolo: otto tovagliette stese a terra e bicchieri alzati con l’Ascom. «Piena solidarietà alla categoria – ha detto il sindaco Carlo Spagnol, in piazza con l’assessore Roberta Lot – duramente colpita».

La richiesta è chiara. «Chiediamo di lavorare». Un sos senza urla, ma determinato: hanno dato voce alla categoria il presidente Alberto Marchiori e Carlo Lenarduzzi, responsabile del mandamento.

«Le chiusure anticipate alle 18 dall’ultimo cecreto anti-Covid del governo – è la denuncia dei titolari di Piola, Pizza Wine, Le lanterne bistrot – hanno tagliato gli incassi fino all’80 per cento. I nostri locali rispettano in pieno le norme di sicurezza sanitaria e abbiamo investito risorse». Il punto da Sacile.

Aggiornamento ore 17.15. Il bollettino in Italia. Diminuiscono i contagi per Covid in Italia, sono 29.907 (ieri 31.758), secondo il bollettino del ministero della Salute, ma a fronte di oltre 30 mila tamponi in meno (183.457 contro i 215.886 di ieri); l'incremento delle vittime è di 208 in 24 ore, anch'esse in calo. Qui il dettaglio.

Aggiornamento ore 17. Il dettaglio del bollettino. Nel dettaglio dei dati odierni sul Covid-19 - riferisce la Regione Fvg - il decesso afferisce a un uomo di 90 anni di Pasian di Prato morto in ospedale a Udine.

Per quel che riguarda le nuove positività al virus, nel settore delle residenze per anziani sono stati rilevati 21 casi di persone ospitate nelle strutture regionali, mentre gli operatori sanitari che sono risultati contagiati all'interno delle stesse strutture ammontano a 18. Sul fronte del Sistema sanitario regionale (Ssr) si registrano nell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale le positività al Covid-19 di tre infermieri e un medico; nell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano-Isontina di un amministrativo; nell'Azienda sanitaria Friuli Occidentale di due Oss, tre infermieri e un'ostetrica.

A questi si aggiunge anche un professionista sanitario dell'Irccs Burlo Garofolo. Per quel che riguarda le scuole, si riscontrano contagi di un singolo studente al liceo Petrarca di Trieste e alla primaria Rossetti di Trieste, oltre a un operatore e un insegnante della primaria Gaspardis di Trieste. Infine la Regione segnala i casi di persone risultate positive rientranti da Romania, Croazia, Serbia e Argentina.

Aggiornamento ore 16.30. Positivi anche tra i giovani. Ricoverate per Covid a 36 e 47 anni. Due donne sabato 31 ottobre mattina si sono presentate al pronto soccorso del Ca’ Foncello con i sintomi classici della malattia: tosse, febbre, perdita del gusto e dell’olfatto, interessamento polmonare tale da costringere il personale sanitario a disporre l’ospedalizzazione. Il virus, nella Marca, non risparmia nessuno e colpisce anche le fasce più giovani, come peraltro dimostrato dagli episodi della scorsa estate e dalle tante positività scovate pure tra i bambini. Qui il focus.

Aggiornamento ore 15.15. Il bollettino. Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 403 nuovi contagi (3.740 tamponi eseguiti) e un decesso da Covid-19. Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi.

Le persone risultate positive al virus in regione dall'inizio della pandemia ammontano in tutto a 11.244, di cui: 3.773 a Trieste, 4.138 a Udine, 2.040 a Pordenone e 1.173 a Gorizia, alle quali si aggiungono 120 persone da fuori regione. I casi attuali di infezione sono 5.440. Salgono a 38 i pazienti in cura in terapia intensiva e a 180 i ricoverati in altri reparti. I decessi complessivamente ammontano a 398, con la seguente suddivisione territoriale: 208 a Trieste, 92 a Udine, 87 a Pordenone e 11 a Gorizia. I totalmente guariti sono 5.406, i clinicamente guariti 64 e le persone in isolamento 5.158.

Aggiornamento delle 13.30. I Comuni al Governo: nei fine settimana centri commerciali chiusi. Chiusura dei centri commerciali nei weekend, perché è in quei giorni che si concentra l'affluenza e chiusura degli sportelli scommesse nelle tabaccherie e nei bar perché è lì che si sposta il flusso di chi trova chiuse le sale scommesse.

È quanto ha chiesto al governo, a quanto riporta l'Ansa, il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, a nome dei sindaci, insieme ad una intesa di fondo sulle limitazioni da disporre. E ciò nell'ambito del vertice fra esecutivo nazionale, Regioni e Comuni che si è tenuto nella mattinata di domenica 1 novembre. Qui l'articolo.

Aggiornamento delle 11.45. In corso la riunione Governo-Regioni. È in corso, in videoconferenza, la riunione dei ministri Roberto Speranza (Salute) e Francesco Boccia (Affari regionali), convocata da quest'ultimo con i rappresentanti di Regioni, Comuni (Anci) e Province (Upi) per discutere le nuove misure che vengono valutate dal governo per contrastare la seconda ondata dell'epidemia di coronavirus.

Tra i governatori sono collegati, tra gli altri, Bonaccini (Emilia Romagna, presidente della Conferenza delle Regioni), Fontana (Lombardia) Fedriga (Friuli Venezia Giulia) Toti (Liguria), Toma (Molise) Emiliano (Puglia) De Luca (Campania) Tesei (Umbria), Marsilio (Abruzzo) Cirio (Piemonte), Giani (Toscana).

PER APPROFONDIRE:

Aggiornamento delle 10.40. A Sappada ordinanza revocata, ma in pochi riaprono. A Sappada, sabato 31 ottobre, si respirava aria di “normalità”, dopo la revoca, comunicata venerdì dal sindaco Manuel Piller Hoffer dell’ordinanza comunale emessa domenica 18 ottobre, in seguito all’aumento di casi da Covid 19 registrati nella località montana due settimane fa. Ieri dunque i bar di Sappada hanno riaperto e i ristoranti, si sono adeguati agli orari imposti dal Dpcm: in questi giorni potevano restare aperti solo fino alle 17, mentre, da sabato, gli sono consentite 2 ore di attività in più. Ecco la cronaca.

Aggiornamento delle 10.20. Bimba contagiata in una materna, classe in quarantena. Una sezione della scuola statale per l’infanzia “Primi passi” di San Giorgio di Nogaro, 17 bambini e 2 insegnanti, da sabato 31 ottobre è in quarantena a seguito del caso di contagio da Covid–19 di una bimba che la frequenta.

Il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria Friuli Centrale, disporrà ora il tampone per tutta la classe, insegnanti compresi. Come spiega Matteo Burattin, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Università Castrense” di cui il plesso scolastico fa parte, approfittando anche del fine settimana «si procederà con la sanificazione delle aule utilizzate dai bambini con prodotti virucidi». Questo l'articolo.

Aggiornamento delle 10.15. In Veneto contagi in forte crescita. Continuano a crescere i casi di Covid-19 in Veneto, che oggi registra 2.300 contagi più di ieri, per un totale di 59.253 infetti dall'inizio dell'emergenza. Lo riferisce il bollettino della Regione. Pesante anche il bilancio dei morti, con altre 17 vittime, che portano il dato complessivo a 2.418.

La nuova ondata del virus si ripercuote nei numeri in costante crescita degli ospedali, in particolare delle terapie intensive, dove ora si trovano 132 malati (+5). I ricoverati con Covid nei reparti non critici sono 832. I soggetti attualmente positivi sono 31.414

Aggiornamento delle 10. Ricoveri in crescita: negli ospedali verso il rinvio degli esami non urgenti. Settecentoventisei positivi in un giorno. Sabato 31 ottobre, per la prima volta dall’inizio della pandemia, in Fvg è stata superata la soglia del 10 per cento tra il numero dei positivi e dei tamponi effettuati. Con 36 ricoverati in Terapia intensiva e 167 in altri reparti il sistema regge, ma se va avanti così è impossibile dire per quanto tempo ancora.

Nei Pronto soccorso Covid arrivano decine di pazienti al giorno e non sempre nei reparti ci sono letti liberi per accoglierli. Di fronte a questi numeri la Regione sta cercando di agire d’anticipo con una nuovo riorganizzazione dei servizi ospedalieri e dei tracciamento dei contatti. Qui nel dettaglio la situazione.

Aggiornamento delle 9.30. San Quirino piange il terzo morto in una settimana. La comunità di San Quirino piange un altro morto con Covid: è il terzo in paese nell’ultima settimana, il secondo di un ospite della residenza per anziani, dove il focolaio di contagi è scoppiato una decina di giorni fa.

Si tratta di un uomo di 77 anni, molto conosciuto a San Quirino, dov’era nato e dove, una ventina di anni fa, era rientrato dopo una vita da emigrante e professionista stimato nel settore della ristorazione. Ecco chi era.

Aggiornamento delle 9. In Fvg più di 5 mila contagi in un mese. Trecentocinquantamila nuovi casi in Italia, quasi 6 mila in regione. Ottobre si chiude così, superando, nel corso di un solo mese, il bilancio di contagiati che l’epidemia contava a fine settembre. Guardando solo a quel dato, la situazione sembra apocalittica, tanto che un nuovo lockdown viene giudicato inevitabile.

Ma siamo davvero messi peggio che nella scorsa primavera? Per ora no, anche se l’aumento della percentuale di positività ai tamponi e dell’indice Rt, che in cinque regioni (Lombardia, Campania, Lazio, Liguria, Valle d’Aosta) supera oggi quota 1,5, fa temere un ulteriore dilagare del contagio. Qui l'articolo con i dati.

Aggiornamento delle 8.30. Il virus nelle case di riposo, la mappa del contagio. Anche se le dimensioni del contagio non hanno raggiunto i livelli della prima fase della pandemia, nelle case di riposo della regione si ragiona su come impedire all’infezione da Sars-Cov2 di espandersi a macchia d’olio. L’obiettivo è evitare il propagarsi del coronavirus e soprattutto i decessi che purtroppo si continuano a registrare.

La task-force regionale Covid ha deciso di potenziare la sorveglianza sanitaria tra gli operatori che restano i potenziali vettori del virus. Operatori socio sanitari (Oss), infermieri e medici saranno sottoposti a tampone più spesso proprio per individuare prima possibile gli infettati e ridurre così la possibile trasmissione del virus agli anziani. Ecco i dettagli.

Aggiornamento delle 8. In piazza le Partite Iva. Alcune centinaia di persone hanno partecipato, nella serata di sabato 31 ottobre, in piazza Venti Settembre a Udine, a una manifestazione organizzata da «Partite Iva Friuli Venezia Giulia» a sostegno dei 47 codici Ateco interessati dal Dpcm del 25 ottobre.

Durante il presidio alcuni manifestanti hanno lanciato qualche petardo. La situazione è stata mantenuta sotto controllo grazie alla presenza delle forze dell'ordine. Questo è «un evento pensato a sostegno di tutte le Partite Iva - ha spiegato la presidente Fvg del sodalizio Cristina Pozzo - perché se si ferma un solo ingranaggio si ferma la filiera e rischiamo di distruggere il nostro Paese. Non siamo negazionisti, sappiamo che esiste un problema e che è anche grave, ma chiediamo di affrontarlo con giudizio. Abbiamo rispettato le regole, le attività produttive si sono adeguate e indebitate per farlo, ora non possiamo sentirci dire che abbiamo agito inutilmente o che si sono sbagliati nelle precedenti riaperture». Qui la cronaca e i video.

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