Coronavirus, la rabbia di Boccia: gli assembramenti sono uno schiaffo a chi non c’è più

Il ministro alla giornata del ringraziamento per medici e infermieri della task-force. Conte: abbiamo preso decisioni inimmaginabili
Tavoli all'aperto nel centro di Torino
Tavoli all'aperto nel centro di Torino

ROMA. “Gli assembramenti che vediamo sono uno schiaffo a tutti voi, ai medici che non ci sono più e ai 34 mila italiani che non ci sono più". Così il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, durante la Cerimonia di ringraziamento dei medici e infermieri della Task force della Protezione Civile. Durante l'emergenza coronavirus “il Paese si è tenuto per mano” e i 1071 tra medici e infermieri che volontariamente sono andati nelle zone più colpite hanno dato a tutti “un insegnamento”, una “grande lezione per tutti noi”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, alla cerimonia di ringraziamento dei medici e infermieri della Task force della Protezione Civile. “Con alcuni di voi abbiamo pianto insieme - ha ricordato - essere qui ci riempie di orgoglio”. 

Alla cerimonia è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte. Che ha a sua volta sottolineato l’importanza di tenere ancora la guardia alta: "Ora, lo sappiamo, siamo usciti dalla fase acuta, ma dobbiamo continuare a rispettare le regole". Durante la fase più difficile "L'Italia e la comunità nazionale hanno dato una grande prova di se, quando tutto era inaspettato. I cittadini hanno cambiato il loro stile di vita, l'Italia ha reagito benissimo".

E’ necessario tenere a mente le vittime: “Ricordo sempre la triste contabilità dei nostri morti, che non sono numeri. Non li dobbiamo dimenticare, sono persone care, genitori, parenti, conoscenti”. Quel ricordo deve essere un motivo in più per continuare a fare tutto ciò che è necessario per contenere eventuali recrudescenze del contagio.

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