Coronavirus, tutte le curve crescono: si stanno riempiendo i reparti ospedalieri e le terapie intensive

UDINE. Non si arresta la crescita di tutte le curve in questa seconda ondata dell’epidemia. E la fredda realtà dei numeri ci dice anche che bisogna tornare al primo maggio per trovare in Friuli Venezia Giulia cinque morti in un solo giorno, ossia quanti ne sono stati registrati con l'ultimo bollettino.
Ma crescono anche i nuovi contagiati (nuovo picco di 468). E se cala da 35 a 34 il numero dei ricoverati nelle terapie intensive, i pazienti in cura negli altri reparti salgono da 146 a 152.
«Dobbiamo aspettarci una crescita di tutte le curve ancora per alcuni giorni» sottolinea il professor Vincenzo Della Mea, docente di Informatica medica del dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche dell’università di Udine. «I provvedimenti adottati nel Dpcm – prosegue – se saranno rispettati dovrebbero produrre risultati, ma non prima di un paio di settimane dal momento dell’applicazione. Quindi dobbiamo attenderci curve in crescendo ancora per una decina di giorni».
Un periodo che potrebbe mettere a dura prova le strutture sanitarie regionali, così come sta avvenendo altrove in Italia. Se la capacità massima delle terapie intensive del Fvg è stimata in 175 posti, bisogna però tener conto che non sono già tutti attualmente predisposti, ma che bisognerà attrezzare gli spazi aumentando progressivamente i letti negli ospedali.

«Il problema – prosegue Della Mea – è che se per far spazio ai posti di terapia intensiva si perde la capacità di accogliere malati in altri reparti allora dobbiamo tutti preoccuparci. Possiamo chiederci: ci sarà posto per me se mi verrà un ictus? Questo è il problema negli ospedali quando si deve far crescere un reparto a scapito di altri.

E dunque dobbiamo considerare sempre con preoccupazione il progressivo aumento dei ricoverati in terapia intensiva, anche se le percentuali di occupazione sembrano essere ancora basse, ossia attorno al 20 per cento».
«Soltanto in metà settimana – prosegue – è aumentato quasi del 50% il numero dei posti occupati nelle terapie intensive, ossia da 23 a 34. Una progressione che deve farci riflettere».
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