Corsa a 5 per l’acquisizione della Savio, l'azienda simbolo è in vendita

Già pronti i dossier di valutazione. Tra gli interessati ci sono gruppi europei e asiatici. In ballo il destino di 450 lavoratori
Company Profile
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Lo storico Gruppo Savio macchine tessili di Pordenone è in vendita: in lizza per l’acquisizione ci sono, per ora, cinque multinazionali, tra le quali Toyota. Il fondo di private equity italo-francese Alpha, guidato in Italia da Edoardo Lanzavecchia e che ha acquistato il Gruppo Savio sei anni fa, ha messo in vendita quest’ultimo: a giorni partirà l’invio dei pre-dossier ai potenziali compratori.


A marzo sono attese le offerte vincolanti: da quanto è emerso, hanno già manifestato interesse gruppi come Toyota, la svizzera Rieter, la belga Van De Wiele, Rifa e la cinese Jingway textile machinery, quotata alla Borsa di Shenzen.


Sul mercato va l’intera azienda, che fattura 346 milioni, con 16 milioni di utile nel 2016 e prevede per l’anno corrente ricavi in linea con un margine operativo lordo di 55 milioni di euro. La valutazione attesa da Lanzavecchia è di circa 500 milioni di euro.


La società è presente in una sessantina di Paesi e Lanzavecchia preferisce venderla a soggetti industriali piuttosto che quotarla in Borsa. Viene dall’estero la gran parte dei ricavi di Savio, che dichiara un debito netto intorno agli 80 milioni (più un’altra ottantina nella holding Itaca Finance, che la controlla per intero). Tra qualche mese il quadro della compravendita sarà più chiaro: il Gruppo, comunque, fa gola. Si tratta d’altronde di un’azienda che funziona ed è leader nel settore delle macchine per il finissaggio dei filati.


Savio opera a livello mondiale nella produzione e commercializzazione di roccatrici automatiche, ritorcitoi a doppia torsione e filatoi a rotore. Ha stabilimenti produttivi in Italia, tra cui quello di Pordenone con 450 dipendenti (420 con contratto a tempo indeterminato e una trentina di interinali), Cina, India, Belgio, Germania e Svizzera. Una continua evoluzione cominciata un secolo fa grazie a talento e capacità di Marcello Savio.


Nel tempo si è spinto sull’acceleratore di ricerca e sviluppo, massima flessibilità produttiva e mantenimento di elevati standard qualitativi. Questo ha portato l’azienda a realizzare un sistema produttivo evoluto, in grado di rispondere in tempo reale alle richieste dell’industria tessile di tutto il mondo.


Dimensione globale, estrema flessibilità ed eccellenza produttiva rappresentano i principali asset strategici di Savio per una leadership capace di rinnovarsi e continuare ad affermarsi. Una realtà con un grande potenziale, come ha messo in evidenza già sei anni Lanzavecchia, al momento dell’acquisizione dell’intero capitale dell’azienda dalla Itema delle famiglie Radici. «È un’azienda ottima – aveva dichiarato –: vogliamo accompagnarla nel percorso di crescita, supportando il management attuale e sviluppando ulteriormente la presenza internazionale del gruppo».


Determinante, per Lanzavecchia, il presidio nel mercato cinese. Quattro mesi fa, i fondi Hig whitehorse e Tikehau capital hanno annunciato un investimento di 85 milioni di euro sul Gruppo Savio. Un’operazione finalizzata ad affiancare Alpha nel sostenere il percorso di crescita dell’azienda e promuoverne la continua espansione a livello internazionale, in un settore ad alto tasso di innovazione tecnologica. Ora l’annuncio della messa in vendita, che apre nuovi scenari.


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