Corsa dei mussi, gli animalisti non ci stanno

Porcia, Guido Iemmi (Lav): «La parrocchia non dovrebbe figurare tra gli organizzatori dell’iniziativa»

PORCIA. Conto alla rovescia, per la 111ª edizione della corsa degli asini, in programma il giorno di Ferragosto alle 19.30 nel mussodromo che sta a fianco dell’area dove è in corso la festa parrocchiale dell’Assunta.

Il comitato provinciale della Lega antivivisezione (Lav) si prepara così a presentare un esposto a Comune di Porcia e Azienda sanitaria, chiedendo che siano tutelati gli asini. Il giorno dell’evento, tra il pubblico ci sarà inoltre a sorvegliare la corsa anche un gruppo di animalisti.

Le loro preoccupazioni si faranno dunque sentire anche quest’anno, mentre prosegue quella che è una tradizione cara alla parrocchia di San Giorgio Martire di Porcia, che ad ogni edizione garantisce che sarà rispettata la normativa sulla tutela degli animali.

«Così invece non è – sostiene però il responsabile provinciale Lav, Guido Iemmi –. Se è infatti vero che in questi anni si sono presi degli accorgimenti per avvicinarsi a ciò che la legge chiede, va detto che ci sono ancora diversi aspetti che continuano a rendere questa corsa una manifestazione che del rurale non ha nulla e che non rispetta del tutto questi animali».

Il fatto che a Porcia la corsa si svolga con l’organizzazione della parrocchia è inoltre un elemento che continua ad alimentare polemiche. «I parroci – dice Iemmi – dovrebbero essere tra i primi a tutelare gli animali, come creature viventi, invece qui ci si continua a nascondere dietro la scusa del recupero delle tradizioni rurali, usando un gruppo di asini di allevamento per fare business e portare gente in sagra: uno spettacolo che non è nemmeno educativo per i molti bambini che vi assistono».

A Porcia il percorso di gara da alcuni anni è stato modificato: è stato allontanato dall’asfalto a favore del prato (mussodromo). I frustini sono stati fatti sparire e sul posto, oltre al veterinario dell’Ass, la parrocchia chiede la presenza di un altro medico.

«Ma ci sono ancora molte lacune – afferma Iemmi – che mettono in difficoltà agli animali. Le grida di incitamento durante la corsa da parte dello speaker e del pubblico creano suoni che li spaventa. Manca il frustino, è vero – prosegue – ma gli improvvisati fantini spronano gli asini a suon di colpi di mano e fuori dal prato manca la copertura con sabbia dell’ultimo tratto di percorso per evitare che gli animali scivolino e si facciano male». Fino alla scorsa edizione mancava inoltre l’ambulanza veterinaria prevista dalla legge. «C’è poi – conclude Iemmi – un ultimo aspetto critico, ovvero lo scatto finale che viene imposto agli asini fino alla cima della torre campanaria per la conquista del primo posto». (mi.bi.)

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