Così il nuovo ospedale di Udine, ma mancano 88 milioni

La direzione fissa i criteri per la realizzazione del terzo e quarto lotto. Un gruppo di lavoro ha ripreso in mano le ipotesi elaborate fin dal 2001

UDINE. Correva l’anno 2001 quando il progetto preliminare del nuovo ospedale Santa Maria della Misericorida fu messo nero su bianco. Poi la sua evoluzione, scandita da “stop and go”, è stata tutt’altro che facile. A 13 anni di distanza, a completamento dei primi due lotti e quando ci si prepara ai primi traslochi, la fisionomia del nuovo ospedale prende forma almeno sulla carta nella sua interezza, con un progetto cui la direzione dell’Azienda ospedaliero universitaria intende imprimere un’accelerazione.

I numeri sono da capogiro. La struttura sorgerà in adiacenza ai primi due lotti con due piani interrati e 5 fuori terra: 22.324 metri quadrati di superficie da edificare per il terzo e 31.616 per il quarto. In termini di costi fanno 45.930.290 euro per uno (e i soldi ci sono già) e 88.318.621 per l’altro (e i soldi ancora mancano). Ma vanno progettati assieme, pena il rischio di creare una sorta di “anatra zoppa”.

Negli ultimi tre mesi, una commissione nominata dal direttore generale Mauro Delendi ha lavorato al progetto di massima. Il team è composto da Walter Toniati e Giorgio Diplotti, per la parte tecnica, Giampaolo Canciani, Silvio Brusaferro, Gianni Borghi, Paola Toscani e Roberta Vesca per la parte sanitaria con la collaborazione di Graziella Bravo, Paola Cannella, Dino Feregotto, Almida Giovine e Giampiero Zanchetta.

Il gruppo di lavoro ha ripreso in mano l’intero progetto aggiornandolo e fissando in un documento i cardini di quella che sarà la principale struttura ospedaliera in regione.

Il secondo seminterrato, in adiacenza con i primi due lotti, ospiterà aree di lavoro dedicate a supporto logistico, depositi, raccolta dei carrelli e archivio della documentazione sanitaria che potrà raccogliere fino a 50 mila cartelle. Il livello superiore conterrà una linea dedicata ad accogliere i percorsi clinici dell’emergenza con il pronto soccorso H24 in diretto collegamento con l’elisuperficie.

Dunque, una struttura moderna dotata di area triage con almeno tre postazioni, aree distinte per pazienti barellati e deambulanti, area di attesa per i casi pediatrici, ma anche la sala con funzioni di trauma emergency room capace di ospitare pure interventi chirurgici d’urgenza.

Sempre sullo stesso livello nascerà la Radiologia d’urgenza con sala Tac, 3 sale per diagnostica d’immagini, e 2 per ecografia, quindi la medicina d’urgenza con una dozzina di posti letto che, in attesa di realizzare il quarto lotto, ospiterà anche 40 posti letto per la day surgery. Quindi gli spogliatoi per almeno 2 mila persone e le sale riunioni.

Il livello zero sarà destinato a polo operatorio per Cardiologia interventistica e Radiologia interventistica Terapia intensiva generale, area ambulatoriale Elettroneurodfisiologia, Neurochirurgia e Chirurgia vertebromidollare.

Il Dipartimento cardio-toracico con rispettive aree di degenza distinte per intensità di cura (dalla terapia intensiva al day hospital) occuperà il primo piano, mentre al secondo sorgerà il Dipartimento di neuroscienze con attività operatoria, degenze per intensità di cura e servizi a supporto.

Quindi il Dipartimento chirurgico specialistico con degenze ordinarie e servizi di supporto, connesso alle sale operatorie al terzo livello, e al piano superiore studi per almeno 350 medici, direzioni dipartimentali, sale riunioni e aule didattiche.

L’ultimo livello sarà quello che farà volare gli elicotteri del 118, anche di notte. Sorgerà su quel piano l’elisuperficie che dovrà essere abilitata anche al volo notturno.

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