Cospalat, latte in regola: riparte l’attività

L’Ass ha dato parere favorevole alla revoca della sospensione. Nuovi interrogatori. L’autista: eseguivo gli ordini di Zampa

UDINE. Era nell’aria già da giovedì, ma ieri è diventato una certezza e con lunedì arriverà il via libera definitivo: il Centro raccolta del Consorzio Cospalat di Pagnacco può ripartire con l’attività di commercializzazione del latte. Erano stati i carabinieri del Nas, subito dopo gli arresti eseguiti giovedì 20 nell’ambito delle indagini sul latte contaminato, a chiedere alla Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria e protezione sociale della Regione Fvg la temporanea sospensione del bollino CE.

Ora, incassato il parere favorevole dell’Ass n.4 “Medio Friuli”, è stata accordata la revoca. L’assemblea dei soci, intanto, ha respinto la richiesta di dimissioni che Renato Zampa e la parte del direttivo finita sotto inchiesta avevano presentato e che, nonostante la rinnovata fiducia, hanno poi ribadito come irrevocabili.

Analisi conformi. È il legale storico di Cospalat, avvocato Cesare Tapparo, a farsi portavoce della bella notizia. «Le analisi eseguite dal laboratorio accreditato dell’Associazione allevatori - ha detto - hanno permesso di certificare la conformità di tutto il latte prodotto dalle aziende del Consorzio, comprese quelle coinvolte nelle indagini».

Da qui, la valutazione positiva dell’Azienda sanitaria e l’imminente sblocco della situazione. «Il parere dell’Ass - continua l’avvocato Tapparo - è già stato inviato alla Direzione centrale. Purtroppo, invece che oggi (ieri, ndr), per ripartire dovremo attendere lunedì, quando il direttore Manlio Palei, attualmente fuori sede, rientrerà a Trieste e potrà sottoscrivere la revoca. Va da sè come questo ritardo finisca per aumentare i disagi fin qui patiti dagli allevatori».

La conferma al via libera arriva dallo stesso Palei. «Lunedì firmerò il decreto - ci ha detto il direttore -. Pur non avendo ancora visto gli incartamenti, l’Azienda sanitaria mi ha dato garanzie sulla regolarità di ogni cosa».

No alle dimissioni di Zampa. Riuniti in assemblea straordinaria, giovedì sera, i soci di Cospalat non ne hanno voluto sapere di accettare le dimissioni del presidente e del direttivo. Indagati o no - questo il senso del dibattito sviluppatosi nel corso della riunione -, Zampa e i suoi consiglieri (sette su dieci) «hanno agito correttamente» e così continueranno a fare anche in futuro, rimanendo saldamente al loro posto, ai vertici del Consorzio di Pagnacco.

Risultato: voto unanime contro la proposta di cambio della guardia. Attraverso l’avvocato Tapparo, suo difensore di fiducia anche adesso che è in carcere, Zampa ha tuttavia dichiarato l’irrevocabilità della propria decisione, tesa «ad agevolare la ricerca della verità», e altrettanto hanno fatto gli altri consiglieri. Le nuove nomine avverranno lunedì sera, nel corso di un’altra assemblea plenaria.

L’autista: decisioni del capo. Sul fronte investigativo - la Procura ha ipotizzato per tutti i reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, adulterazione di alimenti e commercio di sostanze nocive -, ieri è stata la volta di altri due interrogatori di garanzia davanti al gip Francesco Florit.

L’autista dipendente del Consorzio, Dragan Stepanovic, ha sostenuto di avere semplicemente «seguito le indicazioni ricevute dal presidente», senza essere a conoscenza degli aspetti più tecnici relativi alle proprietà del latte ritirato dagli allevatori.

Quanto alla contestazione relativa al furto di latte, Stepanovic, che è assistito dall’avvocato Massimo Zanetti, si è giustificato spiegando come la differenza di quantitativo discenda dal frequente smontaggio, d’estate, del tubo collegato alla cisterna. Operazione tesa a evitare che il latte vada a male.

La consulente: marketing no analisi. Durato circa un’ora e mezza, anche l’interrogatorio della consulente esterna Paola Binutti ha fornito al gip elementi difensivi «capaci di dimostrare - ha detto il suo legale, avvocato Consuelo Fabbro - la sua totale estraneità dai fatti».

A monte delle contestazioni, per il difensore, anche un «equivoco» legato al nome della società di cui è socia accomandataria, “Il laboratorio” di Udine. «La mia cliente - ha precisato l’avvocato Fabbro - è una consulente di marketing. Gli aspetti tecnici delle analisi, quindi, la riguardano ben poco».

Lunedì interrogatorio in carcere. Entrambi gli interrogatori si sono conclusi con istanza di revoca o, in subordine, dell’applicazione di una misura meno afflittiva dei domiciliari. Richieste sulle quali il gip si è riservato, in attesa anche del parere del pm Marco Panzeri. Il quale, accogliendo la richiesta dell’avvocato Tapparo, lunedì mattina si recherà in carcere per interrogare Zampa.

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