Cospalat, Zampa a ruota libera per 7 ore

L’ex presidente del Consorzio interrogato dal pm in carcere. E martedì tocca alle due socie del laboratorio di Amaro

UDINE. Era stato lui a chiedere al pm di essere sentito. Voleva chiarire, uno dopo l’altro, tutti i passaggi dell’inchiesta sul latte contaminato da aflatossina M1 che, all’esito di sei mesi di indagini e intercettazioni telefoniche e ambientali, aveva finito per inchiodarlo. E per convincere il giudice della necessità di disporre nei suoi confronti la misura cautelare in carcere. Ieri, nell’interrogatorio fiume tenuto nella casa circondariale di via Spalato, dove si trova rinchiuso dalla mattina del 20 giugno, Renato Zampa è stato di parola. Di cose, al magistrato che coordina il caso e che ha formulato a carico suo e di altre cinque persone le ipotesi di associazione per delinquere, finalizzata alla frode in commercio, l’adulterazione di sostanze alimentari e il commercio di sostanze nocive, ne ha raccontate in abbondanza. Sui contenuti, però, le parti hanno mantenuto il riserbo più assoluto. Sarà l’udienza fissata per giovedì al tribunale del Riesame a svelare se, con le sue spiegazioni, l’ex presidente del Consorzio Cospalat sia riuscito o no a convincere il pm della della bontà del proprio operato.

Come un fiume in piena. Quando sono entrati in carcere, verso le 8.30, il sostituto procuratore Marco Panzeri e il comandante del Nas, capitano Antonio Pisapia, probabilmente non immaginavano tutta la voglia che Zampa aveva di parlare. Sette ore praticamente ininterrotte di confronto. Un “faccia a faccia” serratissimo e che sembrerebbe avere lasciato tutti - accusa e difesa - abbastanza soddisfatti. «C’è stato più confronto», si sono limitati a dire a labbra strette il magistrato e i legali, gli avvocati Cesare Tapparo e Maddalena Aldegheri, all’uscita dalla casa circondariale, poco prima delle 16. Ordinanza del gip Roberto Venditti alla mano - un “malloppo” di 167 pagine contenente un estratto della marea di conversazioni intercettate tra il giugno e il novembre 2012 -, Zampa ha dunque ripercorso le tappe dell’attività investigativa, fornendo una ricostruzione più approfondita di quanto aveva fatto il lunedì precedente, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Francesco Florit, che si era recato in carcere in sostituzione del collega Venditti.

Domiciliari confermati per tre. Ed è stato proprio il dottor Venditti, ieri, al rientro in servizio, a firmare il rigetto delle tre istanze di revoca degli arresti domiciliari avanzate nei giorni scorsi dai difensori di Stefania Botto, segretaria del Consorzio (avvocati Pasqualino Stampanato e Laura Scuor), Paola Binutti, consulente esterna (avvocato Consuelo Fabbro) e Dragan Stepanovic, autista di Cospalat (avvocato Massimo Zanetti). A differenza della Botto, che si era avvalsa della facoltà di non rispondere, la Binutti aveva insistito sul proprio ruolo di consulente di marketing e, quindi, sulla propria estraneità rispetto alle questioni tecniche relative alle analisi del latte, e Stepanovic aveva sostenuto di avere sempre agito su indicazione del presidente.

Le socie del Microlab. Gli interrogatori davanti al pm riprenderanno stamani con quelli chiesti da Gabriella Mainardis e Cinzia Bulfon, le socie del laboratorio “Microlab snc” di Amaro a loro volta ai domiciliari con l’accusa di avere fatto sparire, su espressa richiesta di Zampa, le analisi “sballate”. Ad assistirle è l’avvocato Roberto Mete, che nell’interrogatorio davanti al gip aveva preferito optare per il silenzio. «Per quanto riguarda la nostra esclusiva posizione - ha detto il legale - le attività analitiche erano regolari. Non spetta a noi, invece, entrare nel merito delle attività e dei comportamenti posti in essere da altri dopo l’acquisizione dei referti».

Latte di nuovo in vendita. La boccata d’ossigeno alla giornata, ieri, è arrivata da Trieste, dove il direttore centrale Manlio Palei ha firmato il decreto che revoca la sospensione dell’attività che era stata chiesta e ottenuta dagli investigatori dopo la notifica delle misure cautelari. «Da oggi (ieri, ndr), i camion del Consorzio hanno ricominciato a viaggiare - ha detto l’avvocato Tapparo -. Le analisi hanno certificato l’assoluta conformità del latte prodotto dagli allevatori di tutte le aziende consorziate». Compreso quello dei 17 produttori finiti sotto inchiesta, quindi. E che ieri sera si sono riuniti in assemblea straordinaria alla Baita alpina di Pagnacco, per la nomina del presidente e del vice presidente di Cospalat, dopo le dimissioni rassegnate da Zampa e dai sette (su dieci) consiglieri dell’ormai ex direttivo pure iscritti sul registro degli indagati. In pole position, tra i papabili, i nomi di Giovanni Rigo, di Remanzacco, ed Edi Sist, di San Quirino.

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