Covid-19, a Udine i positivi sono 480: novanta in più nell’arco di sette giorni

Il vertice organizzato a palazzo D’Aronco per fare il punto sull’emergenza sanitaria con i rappresentanti della Protezione civile
Il vertice organizzato a palazzo D’Aronco per fare il punto sull’emergenza sanitaria con i rappresentanti della Protezione civile

UDINE. Le squadre di volontari della Protezione civile sono pronte a intervenire per far fronte ai disagi causati dal secondo lockdown. E il numero di volontari è aumentato.

«Oggi ci sono almeno un centinaio di persone di cui 80 sempre presenti – spiega il referente del gruppo udinese, Graziano Mestroni –. Dopo l’emergenza vissuta durante la prima ondata quando decine di persone ci avevano dato una mano, in molte hanno deciso di rendere stabile il loro impegno con la Pc che richiede tempo e sacrifici.

Per essere efficaci è importante lavorare come una squadra ed è necessario avere una formazione continua. Per adesso, a parte la consegna a domicilio della spesa e qualche trasporto in ospedale, la situazione è sotto controllo, ma se dovessero cambiare le cose siamo preparati».

Aumentano però anche le persone positive al Covid: in città sono 480 - secondo quanto indicato dall’ultimo aggiornamento, riferito a lunedì 16 novembre, della Pc - 90 in più di lunedì scorso. Crescono però anche le persone guarite dall’inizio della pandemia: erano 476 mentre adesso sono 601.

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A fare il punto della situazione ieri, nel corso del vertice organizzato a palazzo D’Aronco, è stato l’assessore alla Sicurezza, Alessandro Ciani: «Gli udinesi – sottolinea – hanno fatto tesoro dell’esperienza maturata con il primo lockdown e adesso molte criticità sono state affrontate e superate senza difficoltà anche grazie al contributo di alcune associazioni del territorio che si fanno carico di chi non ha la possibilità di muoversi o di acquistare i generi di prima necessità, ma fortunatamente stiamo parlando di numeri molto contenuti rispetto a quelli emersi con il primo lockdown».

Molte delle fragilità venute a galla tra marzo e aprile sono state prese in carico dai Servizi sociali come evidenziato dalla nuova dirigente Enrica Di Benedetto che ha partecipato all’incontro insieme al referente dell’Ambito Antonio Impagnatiello, al comandante della Polizia locale, Eros Del Longo, al dirigente della Pc per il Comune, Claudio Bugatto e a quella dell’Istruzione, Livia Pascoli.

«In tanti casi le persone si sono organizzate in modo autonomo aiutandosi uno con l’altro», dice Ciani. Uno dei pochi aspetti positivi conseguenti alla pandemia è la riscoperta della solidarietà «e a Udine abbiamo tanti esempi», assicura l’assessore.

Anche per quanto riguarda la scuola non sono emersi problemi particolati. «Con la prima chiusura in molti non erano attrezzati per la didattica a distanza ma adesso tutte le famiglie hanno a disposizione un computer e un collegamento a internet in modo da poter partecipare alle lezioni da casa», continua. Superato anche l’ “esame porta a porta”.

«Le persone ormai sanno che se si trovano in isolamento perché sono positive non devono fare la differenziata ma devono gettare tutto nell’indifferenziato usando due sacchetti», precisa Ciani. Insomma adesso, molte misure per far fronte all’emergenza sono già note ai cittadini.

«Soltanto venerdì sera quando ancora non era chiaro quando saremmo entrati nella zona arancione c’è stato un picco di richieste con centinaia di telefonate al centralino della polizia locale, ma poi la situazione è tornata nella norma».

Le raccomandazioni ai cittadini sono sempre quelle di seguire le regole, cosa che non tutti fanno: domenica scorsa in provincia sono state controllate 533 persone e quattordici sono state multate per non aver rispettato la normativa anti-Covid. Numerose anche le attività commerciali in cui sono state effettuate verifiche: 64 in tutto. Solo in un caso è scattata la chiusura. —


 

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