Covid-19, al vaglio della Regione la riconversione dell'ospedale di Palmanova. Ma il sindaco si ribella

UDINE.«Oltre alle manovre già eseguite per trovare degli spazi nei quali dare risposte alla crescita della curva dei contagi, oggi servono almeno ulteriori 150-200 posti letto per i ricoveri. Stiamo valutando, per affrontare la media intensità, di riconvertire una parte dell'ospedale di Palmanova in una struttura dedicata al Covid-19, lasciando attive alcune funzioni a partire dall'emergenza e dalla dialisi».

Lo ha detto il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, durante un incontro in videoconferenza con Cgil, Cisl e Uil. «L'orientamento verso Palmanova - ha spiegato - nasce dalla capacità del nosocomio palmarino di poter dare risposte anche nel caso emergessero complicazioni, vista la possibilità di trasformare le sale operatorie in terapie intensive. Sarà un decisione delle prossime ore».

Riccardi - riporta una nota della Regione Fvg - ha poi ricordato che dal 25 ottobre al 1 novembre le terapie intensive sono passate da 23 a 38, la curva dei ricoveri da 112 a 180 casi e la crescita degli isolamenti da 2900 a 5158.

Su questo ultimo punto, il vicegovernatore ha informato sulla necessità di individuare luoghi per le cure a bassa intensità «che non possono esser risolte con la domiciliarità che resta, laddove possibile, la prima scelta. Le aziende sanitarie stanno attivando manifestazioni di interesse per l'individuazione di queste strutture».

Il sindaco non ci sta: basta smantellare Palmanova. “Non solo le promesse di Fedriga e Riccardi sul super ospedale non sono state mantenute ma, adesso si vuole creare un super ospedale Covid. Con la scusa della pandemia si smantella, pezzo dopo pezzo, ogni giorno di più, quel poco che rimane della struttura sanitaria palmarina”.

Francesco Martines, sindaco di Palmanova, commenta allarmato le ultime dichiarazioni dell’assessore regionale alla sanità, Riccardo Riccardi.

“Riconvertire una parte dell'ospedale di Palmanova in una struttura dedicata al Covid-19, salvando da questa azione emergenza e dialisi, significa fermare del tutto ogni altra attività ospedaliera.

Esiste un’intera ala dell’ospedale facilmente isolabile: l’ex reparto di ostetricia e ginecologia e pediatria, praticamente l’ex punto nascite scelleratamente chiuso, dove è già possibile creare immediatamente posti di terapia intensiva, oltre che posti dedicati all’accoglimento di pazienti meno gravi, Rsa Covid.

Non serve trasformare le sale operatorie in terapie intensive, chiudendo, di fatto, l’ospedale, per giustificare quanto non si è fatto sino ad ora. Queste sono fondamentali per l’attività programmata e per riprendere l’urgenza ortopedica e traumatologia, come promesso più volte dai vertici regionali.

L’esperienza di marzo ci insegna che, una volta dismessi alcuni reparti, il loro ritorno all’operatività è sempre complesso e spesso non avviene mai”.

E conclude il sindaco: “Palmanova sta facendo la sua parte nell’emergenza, con il suo nosocomio, gestendo l’accoglienza dei migranti minori e positivi. È ora di rivolgere lo sguardo verso altri ospedali, trovando altre soluzioni, senza infierire nuovamente sulla struttura di Jalmicco, solo perché qui vi governa un sindaco di centrosinistra”.

La replica di Riccardi: comportamento irresponsabile. "Se la Regione e il servizio sanitario regionale assumessero le proprie decisioni considerando l'appartenenza politica dei sindaci, tutti gli sforzi che stiamo facendo per contrastare l'epidemia di Covid-19 non avrebbero toccato Cividale, Sacile e Gemona del Friuli, dato che quelle strutture sanitarie si trovano in Comuni amministrati dal Centro-destra.

La verità è che il numero dei contagi è in continua crescita e di conseguenza siamo chiamati a prendere decisioni che salvino le persone".

Lo ha dichiarato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, chiarendo la posizione dell'amministrazione regionale in merito alla riorganizzazione dell'ospedale di Palmanova.

Nello specifico Riccardi ha evidenziato che "l'amministrazione regionale sta lavorando per garantire a tutti i cittadini le migliori cure possibili. L'emergenza sanitaria che tutto il mondo sta vivendo ha causato in Friuli Venezia Giulia oltre 400 morti e dobbiamo sostenere l'enorme sforzo compiuto dal nostro personale sanitario per combattere il virus e salvare la vita di chi è colpito dal Covid-19".

Il vicegovernatore ha chiarito che "fin da subito in Friuli Venezia Giulia i rappresentanti istituzionali hanno capito che non è questo il momento di guardare al colore politico e sollevare sterili polemiche e stanno facendo fronte comune collaborando in maniera responsabile per trovare soluzioni alle criticità che ora dopo ora emergono.

Che un primo cittadino alimenti tensioni e generi ulteriori preoccupazioni nei cittadini al solo scopo di avere in futuro un ritorno in termini di consenso, come sta accadendo a Palmanova, è un fatto grave e irresponsabile".

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