Covid-19, record di contagi in Slovenia, la Croazia verso il lockdown

UDINE. Picco dei contagi da Covid-19 anche nei Paesi dell'Est. I Governi stanno pensando di adottare delle misure restrittive. Ecco la situazione.
- Croazia
La Croazia ha registrato un record di 2.776 casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, un dato
che ha portato il bilancio complessivo delle infezioni dall'inizio della pandemia a quota 40.999: tuttavia, il governo non pensa per ora a un inasprimento delle misure anti-Covid o a un lockdown, neanche parziale.
In aumento anche i decessi, che hanno raggiunto quota 511, di cui 18 solo nella giornata di mercoledì 28. Ai massimi anche il numero dei pazienti con l'infezioneattiva, poco più di 14 mila, e delle persone in isolamento
domiciliare, ad oggi quasi 22 mila. Destano preoccupazione soprattutto i ricoveri ospedalieri, che in tre settimane sono passati da poco meno di 300 persone ai mille odierni.
Da mercoledì 28 sono in vigore nel Paese nuove misure, che per ora però riguardano solo gli assembramenti (non oltre 50 persone) e i consigli alle aziende di organizzare, se possibile, il lavoro da casa. I bar e i ristoranti possono operare fino a mezzanotte. Il primo ministro Andrej Plenkovic ha per il momento escluso un lockdown, spiegando che il governo continuerà a mantenere un equilibrio tra la protezione della salute pubblica e il mantenimento delle attività economiche. «Con la crescita dei casi di infezione ci saranno nuove restrizioni, ma faremo tutto il possibile per evitare un lockdown», ha concluso Plenkovic.
- Slovenia
Nuovo record negativo di contagi registrati mercoledì 28 ottobre in Slovenia, oltre le 2.600 unità, e percentuale
che sfiora il 35% rispetto al numero di test eseguiti. Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute, martedì sono stati eseguiti 7.471 tamponi per il coronavirus, 2.605 dei quali sono risultati positivi, di gran lunga il numero più alto di nuove infezioni riscontrate in un giorno.
Sono 7 i pazienti deceduti per Covid-19 negli ospedali, mentre non erano ancora noti i dati legati alle case di cura per anziani, secondo quanto riferito in conferenza stampa dal portavoce del governo per la crisi covid-19, Jelko Kacin. I ricoveri sono 612, +113 rispetto al giorno precedente, mentre 54 sono state dimesse in assistenza domiciliare. Le terapie intensive sono arrivate a gestire 99 persone, con 12 pazienti ammessi solo nella giornata di mercoledì 28.
In un tentativo di alleggerire la pressione sugli ospedali e sui laboratori che gestiscono i test, a partire dai prossimi giorni i tamponi dovrebbero essere limitati solo alle persone più a rischio o in contatto con determinate categorie. Al vaglio anche l'introduzione dei test rapidi o antigenici, soprattutto per il personale sanitario e per gli operatori nelle case di cura.
- La Grecia
La Grecia, intanto, si appresta a varare misure mirate per contenere il Covid-19. Lo ha annunciato il premier,
Kyriakos Mitsotakis, preannunciando ulteriori restrizioni. La Grecia ha sempre registrato numeri piuttosto bassi di
contagio, ma i casi stanno aumentando in maniera significativa da metà ottobre, in corrispondenza del resto con l’aumento dei test.
Proprio nella giornata di giovedì 29 ottobre il Paese ha annoverato 1.547 nuovi casi, il bilancio più alto mai registrato (un numero che ha portato il numero dei contagi totali a 34.299, con 603 morti). Il piano per fronteggiare la seconda ondata, che resterà in vigore un mese, sarà reso noto venerdì 30 ha spiegato il premier:
in un assetto a 4 livelli di rischio, ci saranno zone di lockdown localizzato in cui rimarranno aperte solo le scuole e i negozi di prodotti essenziali: le zone interessate saranno la seconda città più grande del Paese, Salonicco, oltre a Larissa alla regione di Rodopi.
- Bulgaria
Nuovo record dei contagi da coronavirus in Bulgaria, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati 2.760 nuovi casi a seguito di 9.946 test diagnostici effettuati. Il maggior numero di infezioni (1.075) si registra sempre
nella capitale Sofia (circa due milioni di abitanti). Il totale dei casi dall'inizio della pandemia è di 45.461.
Da mercoledì 28 sono stati segnalati 36 decessi, che portano il numero complessivo delle vittime a quota 1.19
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