Covid, ecco gli scenari per il Fvg. Cosa cambia tra le regioni gialle e quelle arancioni

UDINE. Gli scenari prefigurati dagli esperti che affiancano il governo nelle decisioni sulle misure restrittive che mirano a contenere il coronavirus ipotizzano una revisione della mappa con cui abbiamo imparato a familiarizzare in questi giorni. Già lunedì 9 novembre alcune regione potrebbero diventare da gialle ad arancioni.
Ma nel concreto che cosa succede se, durante il monitoraggio della curva del contagio da coronavirus, cambiano i dati epidemiologici che stabiliscono con un sistema di automatismi il passaggio di una regione da una zona meno grave a una più grave, e viceversa? E ancora, poichè l'ordinanza del ministro della Salute che colloca le regioni in una fascia di rischio piuttosto che in un'altra è entrata è in vigore dal 6 novembre e ha una durata di 15 giorni, in caso di cambio di parametri quando scatta il passaggio da una zona all'altra?
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Sappiamo cosa significa essere in “Zona gialla”, classificazione che il governo - sulla base di 21 parametri - ha stabilito per il Friuli Venezia Giulia e per la maggior parte delle regioni italiane. Ma cosa succederà se diventeremo “arancione”?
- Coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi;
- Centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno
- Didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, cioè per le scuole superiori, che oggi, almeno al 25%, seguivano in presenza, per le terze medie;
- Capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
- Musei e mostre chiusi;
- Corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi;
- Consentiti invece gli spostamenti anche fuori Regione, purché le Regioni accanto siano nella stessa zona rischio moderato.
- Coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
- Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
- Bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio. Esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale;
- Centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
- Negozi chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità; mercati chiusi;
- Didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e terza media;
- Capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
- Musei e mostre chiusi;
- Corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.
- APERTI: parrucchieri e centri estetici.
La regione passa dalla zona meno grave a una più grave
Secondo gli uffici del ministero della Salute, e stando a quando scritto nel Dpcm, il passaggio da una zona di minor rischio (esempio fascia gialla) a uno di maggiore (esempio arancione) scatta subito.
La regione passa da una zona più grave a una meno grave
In caso contrario (passaggio ad esempio da zona arancione a gialla), occorre aspettare la scadenza dei 15 giorni dell'ordinanza-Speranza.
All'interno di una regione un territorio ha dati epidemiologici più o meno gravi
C'è un caso intermedio, tuttavia, previsto dal Dpcm (all'articolo 3 comma 2), quando una parte della regione ha valori chiaramente differenti dal resto del territorio. In questo caso un passaggio da una fascia all'altra è prevista se, dati alla mano, il presidente della regione trova un accordo in tal senso con il ministro della Salute.
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