Covid, magliette e sensori per monitorare i malati a casa

La sperimentazione  al Sacco di Milano per svuotare gli ospedali e ridurre i contagi

Controllare a distanza un paziente Covid facendogli indossare una fascia o anche una semplice maglietta con sensori integrati. E’ questo il senso del progetto CoMo (Coronavirus remote Monitoring of outpatients), promosso dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa), per cui è stata scelta la tecnologia dell'azienda svizzera Vexatec e un consorzio di marchi fra cui l'elvetica Csem (microelettronica) e l'italiana Eos (gestione dati).

Una tecnologia nata per lo sport professionistica e per gli astronauti viene estesa al campo della telemedicina.  I sensori consentono di monitorare i parametri di base di un paziente a distanza e in tempo reale. Ritmo cardiaco e respiratorio, temperatura, saturazione dell’ossigeno e attività fisica sono letti dal medico in ospedale mentre il malato è a casa. Il progetto pilota è partito all’Ospedale Luigi Sacco di Milano (è stata di proposito scelta un’area ad alta concentrazioni di positività al virus). L’obiettivo è quello di portare fuori dai centri di cura i pazienti contagiati dal Covid che presentano problemi cardiaci o respiratori e diminuire il loro ritorno in ospedale.

«I dati – spiegano i tecnici di Vexatec - vengono trasmessi via bluetooth allo smartphone del paziente e da lì caricati su una piattaforma che consente di seguire l’evolversi della malattia e procedere al ricovero solo in caso di necessità». Il sistema promette di fornire un accurato triage domestico diminuendo la pressione sulle unità di terapia intensiva. Inoltre, riduce i contatti (e quindi le fonti di contagio) con il personale sanitario anche per i soggetti in quarantena o autoisolamento. Se il progetto pilota raggiungerà gli obiettivi, passerà al campo della telemedicina entro il secondo quadrimestre 2021.

Argomenti:tecnologia

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto