Crac delle banche, l’Unione europea ufficializza l’ok ai rimborsi. Puschiasis: adesso niente alibi
Da Bruxelles finalmente una buona notizia per le migliaia di risparmiatori, ex soci di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (15 mila solo in Friuli Venezia Giulia) che hanno perso i loro risparmi con azioni e obbligazioni dei due istituti decotti. La commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager ha valutato positivamente gli ultimi sviluppi della questione Fir (Fondo indennizzo risparmiatori), che è stato varato dal Consiglio dei ministri di martedì notte.
Lo ha fatto con un’intervista al quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”. «Non abbiamo tutti i dettagli del decreto bancario - premette Vestager nell’intervista al Sole e ad altri quotidiani europei - ma posso dire che abbiamo lavorato bene con il governo Conte sulla scelta di avere un approccio duale.
Da un lato, un rimborso per raggiro che sia automatico nel rispetto di condizioni che riguardano il reddito e il patrimonio della persona. Dall’altro, un rimborso caso per caso, con un tetto all’ammontare rimborsabile. Spetta alle autorità italiane verificare che il rimborso vada a persone effettivamente vittime di raggiro. Sono a favore di compensare persone vittime di raggiro, anche se sarebbe molto meglio utilizzare il denaro delle banche, non dei contribuenti. Ma se la banca non ha il denaro o è stata chiusa, è legittimo che intervenga lo Stato».
IL CRAC DELLA BANCA POPOLARE DI VICENZA
Consumatori attivi di Udine, una delle associazioni di tutela che più hanno combattuto la battaglia per ottenere una qualche forma di risarcimento ai beffati, accoglie positivamente le parole di Vestager ma nel contempo sollecita governo italiano e parlamento a fare in fretta nella conversione del decreto. «La commissaria europea Vestager - spiega la presidente di Consumatori attivi l’avvocato Barbara Puschiasis - ha dichiarato che il Fondo così come previsto dal decreto legge varato nel Consiglio dei Ministri del 23 aprile va bene. In realtà il suo placet era già arrivato al governo italiano settimane fa, direttamente al presidente del Consiglio Conte. Quindi nessuna novità per quanto ci riguarda.
Anzi l’ennesima conferma che fino a oggi si è perso solo del tempo prezioso, perché il parlamento ha varato una legge di bilancio in violazione delle norme europee e che poi necessariamente è stata modificata. Adesso ci attendiamo a strettissimo giro la conversione del decreto legge in legge e l’adozione dei decreti ministeriali che possano rendere operativo il Fondo. Tutto questo doveva avvenire ancora entro il 30 gennaio 2019, invece il nostro legislatore è in estremo ritardo! Senza decreti attuativi il Fondo infatti non può iniziare a ridare i soldi ai risparmiatori e ogni giorno che passa è un giorno di sofferenza in più per chi si trova in gravi difficoltà economiche.
Esortiamo quindi il governo e il parlamento a non perdere altro tempo cavalcando una campagna elettorale che poco interessa ai risparmiatori traditi che stanno rischiando di perdere addirittura la loro casa». Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri (articolo 36 del Decreto crescita) prevede rimborsi automatici per i truffati che hanno un reddito annuale fino a 35 mila euro e un patrimonio mobiliare fino a 200 mila euro, cioè circa il 90% dei potenziali interessati. Per gli altri sarà necessario il parere preventivo di una Commissione arbitrale, che sarà composta da 9 esperti, che vaglierà tutte le domande nell’arco del triennio 2019-2021 e che per questo lavoro percepirà emolumenti pari a 1,2 milioni di euro l’anno. Il rimborso sarà del 30% del capitale andato in fumo, per un massimo di 100 mila euro.
Intanto la presidente di Consumatori attivi Puschiasis e altri avvocati erano a Vicenza per il processo contro gli ex amministratori e dirigenti della banca Popolare berica per compiere quelle formalità richieste per la costituzione di parte civile dei risparmiatori. La prima udienza dibattimentale si terrà il 7 maggio.
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