Cranchi a rischio chiusura: 40 lavoratori in bilico
SAN GIORGIO DI NOGARO. A fronte delle insistenti voci che danno la Cranchi di San Giorgio intenzionata a chiudere definitivamente lo stabilimento sangiorgino, il sindaco Pietro Del Frate sollecita la proprietà a fornire spiegazioni. «Intendo chiamare il titolare - dice Del Frate - affinchè mi dica che intenzioni ha sul sito di San Giorgio. Questa è un'azienda ad alta tecnologia, qualificante per la zona industriale Aussa Corno e la sua chiusura è un dramma sia dal punto di vista occupazionale che da quello industriale».
Ricordiamo che la Cranchi, azienda fondata nel 1870, un tempo leader in Italia per la costruzione di imbarcazioni da diporto con cui ha meritato l'appellativo di “Ferrari della nautica” per l'alto standard di qualità delle imbarcazioni prodotte, a seguito della recessione economica e dell'aumento dei costi della materie prime ha subìto una drastica riduzione della produzione. Una situazione che ha bloccato gradualmente l'attività, seppur non definitivamente, anche negli stabilimenti lombardi di Rogolo e di Piantedo che, con quello di San Giorgio, danno lavoro complessivamente 270 addetti. Gran parte dei lavoratori, una quarantina a San Giorgio, oggi sono al secondo anno di cigs che si concluderà a luglio, dopo di che per loro potrebbero essere ricercati altri ammortizzatori sociali. Altrimenti scatterà la mobilità.
Va evidenziato che la crisi che ha colpito la Cranchi ha portato ad un peggioramento dello stato economico finanziario che, nel 2011, l'azienda ha quantificato con un calo del fatturato del 60%. Sebbene a fine dello stesso anno lo stabilimento futuristico di Rogolo (entrato in funzione nel 2009), avesse avuto grazie al Salone nautico di Cannes (Francia) una crescita del 120% delle commesse, la complessa situazione dei mercati internazionali ha ridotto anche qui la produzione come già accaduto per gli altri due siti produttivi. Lo scorso anno la proprietà aveva ipotizzato un piano di riorganizzazione commerciale, ricercando nuovi mercati nei Paesi emergenti, e la realizzazione di nuovi modelli, ma i segnali di ripresa non sono giunti e già da allora si parla di esuberi.
Ricordiamo che, a San Giorgio, la Cranchi oltre allo stabilimento (20 mila mq quadri coperti) ad alta tecnologia per la produzione di imbarcazioni di 10 metri di lunghezza, ha un centro prove, il Marine test center, dove si collaudano i nuovi modelli grazie alla sua posizione strategica legata alla sua ubicazione sul canale Corno che sbocca nella laguna di Grado e Marano.
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