Cresce il numero dei decessi: trenta, otto in più rispetto a lunedì. Tamponi più rapidi. I contagiati salgono a quota 394

CORONAVIRUS IN FVG, CHE COSA SAPPIAMO
- Sono 394 i casi di coronavirus in Fvg
- 30 le vittime in regione
- I pazienti curati nei reparti di terapia intensiva sono 28 (5 dalla Lombardia)
- I tamponi effettuati complessivamente dal Sistema sanitario regionale sono stati 5220
Aggiornamento delle 22.15. Primo caso positivo alla Base Usaf di Aviano. Il portavoce della Base ha comunicato la presenza di un caso positivo tra il personale americano. Si tratta di una persona civile, che non abita ad Aviano, che si trova già ricoverato per le cure del caso in una struttura ospedaliera regionale.
A renderlo noto è stato il sindaco, Ilario De Marco Zompit, su facebook.
Aggiornamento delle 20. Tamponi, test più veloci. La Regione si appresta a installare, a Trieste, una nuova apparecchiatura che permetterà alla Direzione salute di stringere i tempi di verifica delle positività, o meno, ai tamponi per il coronavirus. Nel frattempo, è anche scattata la prima fase del piano regionale di ampliamento dei posti nei reparti di Terapie intensiva fino a un possibile massimo di 94 unità.
Aggiornamento delle 19.30. Confcommercio: azzerare i tributi. Sostegno ai Confidi, azzeramento dei tributi locali, semplificazione burocratica, finanziamenti a fondo perduto e credito di imposta esteso agli affitti.
Sono le richieste di Confcommercio Fvg alla Regione per il contenimento dei danni all'economia prodotti dalla diffusione del coronavirus. A firma del presidente Giovanni Da Pozzo e del direttore Massimo Giordano, l'associazione ha consegnato agli assessori competenti un documento contenente un elenco di misure urgenti straordinarie a sostegno delle imprese colpite dagli effetti del Covid-19.
«Servono interventi immediati - hanno sottolineato i presidenti provinciali Da Pozzo, Gianluca Madriz, Alberto Marchiori e Antonio Paoletti - per evitare il rischio di perdere una parte importante del tessuto imprenditoriale locale
Aggiornamento delle 17.45. Otto decessi in più rispetto a lunedì. Ha raggiunto il numero di 30 quello delle persone decedute in Friuli Venezia Giulia a causa del coronavirus. Tutti con pluripatologie. Otto in più rispetto a quanto registrato lunedì 16. Per quel che riguarda i casi di positività si è arrivati a 394, mentre i pazienti curati nei reparti di terapia intensiva sono 28 (5 dalla Lombardia).
Lo ha comunicato oggi la Regione attraverso il vicegovernatore con delega alla Salute e alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, impegnato a seguire la gestione dell’emergenza dalla sede della Protezione civile Fvg di Palmanova.
I tamponi effettuati complessivamente dal Sistema sanitario regionale sono stati 5220. la somma dei ricoverati ammonta a 104 e le persone in isolamento domiciliare sono 222.
Cresce il numero di casi positivi al coronavirus in Friuli Venezia Giulia. I reparti di Terapia intensiva, sono, a oggi, sufficientemente attrezzati per gestire i casi gravi di coronavirus, ma in previsione del picco, la Regione ha già pronto un doppio piano per ampliare i posti riservati a chi è stato colpito da Covid-19 fino a quota 94, in totale autonomia, e 155, con l’aiuto del Governo.
Aggiornamento ore 15. Un nuovo decesso in casa di riposo a Mortegliano. Sono diventati sette i morti per coronavirus, quattro donne e tre uomini, in casa di riposo Rovere Bianchi di Mortegliano, uno in più rispetto a ieri.
Aggiornamento ore 14.15. Quarantamila euro per sanificare le strade di Udine. La giunta del Comune di Udine ha disposto, su indicazione dell’assessore al Bilancio, Francesca Laudicina un prelevamento straordinario dal fondo di riserva per un importo complessivo di 40 mila euro che serviranno a sanificare strade, piazze e marciapiedi.
L’operazione dovrebbe iniziare venerdì. Gli uffici coordinati dal vicesindaco Loris Michelini hanno dato priorità all’affidamento dell’intervento deciso nell’ambito delle misure adottate dal Comune per contrastare la diffusione del contagio da coronavirus. A occuparsi della sanificazione potrebbe essere la stessa ditta che aveva effettuato i trattamenti contro la zanzare tigre.
La situazione in regione. I nuovi casi di positivà segnalati dai sindaci. Dopo l’annuncio della positività di Emiliano Canciani, sindaco di Reana del Rojale, anche il Comune di Tavagnacco si attiva per gli opportuni accertamenti in merito al contagio. I due municipi, infatti, condividono il segretario comunale. Il dipendente, arrivato a Tavagnacco ad ottobre, questa mattina è stato sottoposto al tampone. Ottenuti i risultati il sindaco Moreno Lirutti prenderà gli opportuni provvedimenti.
Primo caso di contagio da Covid 19 a Marano Lagunare. Lo annuncia in diretta Facebook il sindaco Mauro Popesso, invitando i cittadini a seguire ancora di più le prescrizioni. Ad essere colpito un uomo di mezza età che ha accusato i sintomi per i quali ha chiamato l'Azienda sanitaria che lo ha sottoposto a tampone. Il risultato è stato positivo, ma non è stato necessario il ricovero in ospedale. Con lui è stata controllata la famiglia e le persone con cui è venuto in contatto.
Sempre nella Bassa, si attende la conferma per un secondo caso di coronavirus alla Marcegaglia di San Giorgio di Nogaro, chiusa lunedì 16 marzo per la sanificazione degli ambienti dopo i risultati dei tamponi su un operaio positivo al virus.
Tre casi anche a Premariacco dove ad annunciarlo è stato il sindaco Roberto Trentin. Numeri in crescita anche a Gemona dove il primo cittadino, Roberto Revelant, ha segnalato quattro persone contagiate (qui il post).
A Trieste altri tre dipendenti sono risultati positivi al coronavirus dopo i due contagi registrati all'ufficio Anagrafe. A darne notizia è il Piccolo di Trieste. Il Comune ha ordinato la serrata totale: tutti lavoreranno da remoto o saranno in ferie. Garantiti, invece, i servizi essenziali.
Aggiornamento ore 13.30.
Friulia e Frie pronte a iniettare liquidità. Prosegue la serie di approfondimenti che l'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, assieme all'assessore alle Finanze, Barbara Zilli, ha avviato per verificare le possibilità di intervento a favore delle aziende che si trovano in difficoltà a causa dell'emergenza in atto.
I due esponenti dell'esecutivo Fedriga si sono infatti riuniti, in videoconferenza da Udine, con i presidenti di Friulia, Federica Seganti, e del Frie, Alessandro Da Re, assieme ai tecnici della Regione e delle due società. L'obiettivo era quello di verificare le risorse che la Regione, attraverso i propri strumenti, può mettere a disposizione nell'immediato per i settori maggiormente in crisi.
"Scelte - ha ribadito Bini - che saranno definite con l'assessore Zilli, ma anche con i vertici di Friulia e Frie, al fine di poter assicurare un aiuto concreto all'economia del territorio, la quale - per valicare la crisi - ha bisogno di liquidità". Lo scopo delle frequenti consultazioni dei due assessori con le categorie, le finanziarie, il mondo economico regionale, è infatti quello di individuare una strategia unica.
"Siamo in uno stato di emergenza totale - ha puntualizzato Bini - che mette il sistema economico-produttivo a dura prova; abbiamo la necessità di capire quante siano le risorse che possiamo disporre nell'immediato".
Bini, nel contempo, ha accolto le riflessioni espresse dall'assessore Zilli riguardo l'individuazione di fondi specifici da destinare all'internazionalizzazione delle imprese. Risorse che, come ha detto Zilli, "potranno essere utili all'economia regionale per ripartire dall'emergenza, e risollevare il comparto dalla crisi".
"Inoltre, la finanziaria della Regione - ha anticipato l'assessore Zilli - è pronta a incrementare gli strumenti del Mediocredito e "liquidity facility", per immettere liquidità nel tessuto produttivo regionale, anche a favore delle piccole e piccolissime imprese".
Bini ha infine precisato che, sempre proseguendo con il metodo della consultazione e della condivisione delle scelte, la Regione andrà successivamente a rimodulare i propri interventi per il mondo economico, allocando i finanziamenti che si renderanno necessari negli strumenti legislativi già a disposizione per le situazioni di crisi.
Le consultazioni degli assessori Bini e Zilli proseguiranno domani con un incontro, sempre in videoconferenza, con i rappresentanti del mondo del microcredito e con l'Ordine dei commercialisti.
Aggiornamento ore 12.
Stop ai lavori in ospedale a Pordenone. L'Azienda sanitaria Friuli Occidentale ha comunicato la sospensione dei lavori del cantiere del nuovo ospedale e della cittadella della salute di Pordenone. L'Impresa Cmb di Carpi ha evidenziato l'impossibilità di assicurare le indispensabili misure di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori, previste dalle ordinanze ministeriali finalizzate al contenimento della diffusione del Covid-19.
Inoltre ha segnalato possibili rallentamenti dovuti anche a prevedibili difficoltà di approvvigionamenti e problematiche di tipo logistico e organizzativo dal momento che diversi operai devono compiere spostamenti importanti per raggiungere il posto di lavoro.
È in fase di formalizzazione la firma del verbale di sospensione dei lavori da parte di impresa e direzione dei lavori. «L'Azienda Sanitaria ha evidenziato a tutte le parti interessate la necessità di un costante monitoraggio della situazione, finalizzato a disporre la ripresa dei lavori nei tempi più brevi possibili», fa sapere il direttore generale dell'AsFo, Joseph Polimeni.
Aggiornamento ore 11.
Più della metà dei dipendenti in smartworking. «La Regione Friuli Venezia Giulia conta un totale di 2.992 dipendenti a casa, di cui metà in regime di smart working e l'altra metà in ferie o con permessi: è il risultato dello sforzo enorme dell'Amministrazione di preservare la salute del personale regionale e di tutti i cittadini garantendo nel contempo la funzionalità del servizio pubblico».
Lo afferma in una nota l'assessore regionale alla Funzione pubblica Pierpaolo Roberti. «Stiamo cercando di limitare al massimo gli spostamenti - aggiunge Roberti - e i risultati raggiunti sono notevoli, se pensiamo che il 2 marzo erano solo cinque i lavoratori della Regione in smart working. Attualmente - conclude - i dipendenti attivi nelle postazioni classiche, cioè coloro che hanno timbrato, sono 699: si tratta di lavoratori che prestano servizi per i quali è ancora necessaria la presenza fisica in ufficio»
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto