Più donazioni e quasi 50 mila iscritti: un buon anno per l’Associazione friulana donatori sangue
La maggioranza degli aderenti partecipa attivamente alle iniziative. Il presidente provinciale Afds di Udine, Roberto Flora: «Fondamentale il ruolo delle autoemoteche»
Spesso non è il solo pensiero a contare, ma il gesto effettivo, concreto. Il dono. A Natale, così come tutto l’anno.
Sabato 21 dicembre, giorno in cui l’Associazione friulana donatori sangue di Udine si è riunita per esprimere, un giorno ancora, i sentimenti più nobili che ne contraddistinguono l’operato: gratuità e gratitudine. Verso i propri iscritti, 50 mila, di cui 35 mila attivi. Ma anche speranza.
E consapevolezza, la stessa invocata dall’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, presente allo speciale appuntamento, nell’ottica di una cittadinanza attenta al bisogno del prossimo, capace di salvaguardare il perpetuo, determinante, ricambio generazionale.
«Quello dell’Afds è un messaggio che riesce ad arrivare ai più giovani», ha detto quindi Denis Caporale, direttore generale di AsuFc e padrone di casa nell’incontro tenutosi all’interno della sala polifunzionale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia. «Quello che ci lasciamo alle spalle – il pensiero, in apertura, del presidente provinciale Afds Roberto Flora – è un anno importante. E non semplice. Ciononostante, siamo di fronte a 32 mila 881 donazioni. È un bellissimo risultato a cui hanno contribuito in maniera considerevole anche tutte le uscite delle autoemoteche».
Circolo virtuoso
«La vostra – ha voluto quindi insistere Caporale – è un’associazione che si caratterizza per un forte ricambio generazionale, il che si rivela importante per tutta la comunità. Si tratta di un particolare aspetto che andrebbe esteso anche alle altre realtà che fanno parte di AsuFc. I numeri raccolti quest’anno parlano di un trend in crescita».
A sottolineare il buon esito avuto sin qui dalla linea verde dell’Afds anche il vicesindaco Alessandro Venanzi: «In un momento in cui il ricambio generazionale è un limite, qui vi è un segnale diametralmente opposto, con i giovani che si schierano in favore dei più deboli».
I numeri
Al 30 novembre, le donazioni sono state 32 mila 881, in crescita rispetto alle 32 mila 574 del 2023 (0,9%). Le donazioni di sangue si sono attestate sulla cifra considerevole di 23 mila 378 (+141), 9 mila 503 quelle di plasma (+166). Le donazioni in autoemoteca, che ormai rappresentano il 22% del volume raccolto in provincia, sono cresciute del 4,1%, con il nuovo dato di 7 mila 164 donazioni a superare le 6 mila 881 dell’anno scorso.
In leggero calo, invece, il numero di nuove iscrizioni, passate da 1.921 a 1.774 a causa in primis del mancato prelievo nelle scuole superiori. Positivi, però, i 900 nuovi iscritti di età compresa fra i 18 e i 20 anni. Questo a riconferma del trend che vede le nuove leve del dono protagoniste.
Telethon e accordo con l’Enaip
Altre cifre? A darle il braccio operativo di Telethon, Valerio Gaiotto: «Alla staffetta quest’anno hanno partecipato ben 36 squadre dell’Afds, con il numero di giri record fatto registrare dalla sezione di Campolongo Tapogliano: 198 giri. Di corsa al dono si è poi discusso insieme alla direttrice generale dell’Enaip Paola Stuparich, l’occasione la firma di un accordo formativo tra l’ente e l’Afds provinciale. La convenzione mira a un futuro in cui entrambe le parti si impegneranno a sviluppare idee e materiale informativo, integrando quanto appreso in aula dagli studenti con lo sviluppo di un senso di responsabilità sociale. «Donare – ha commentato la direttrice Stuparich – non è solo un gesto di altruismo, ma è anche un valore di grande importanza, soprattutto se messo in relazione al contesto in cui viviamo. Questo porterà i nostri allievi a crescere non solo come futuri professionisti ma anche, e soprattutto, come cittadini attivi e consapevoli.
Consapevolezza
Termine che ritorna. Concetto sul quale ha voluto soffermarsi, nel suo intervento, l’assessore Riccardi. Non prima di aver espresso il suo personale ringraziamento all’associazione: «È un esempio coerente con la storia di questa terra che cerca sempre di mettere insieme le sue forze per garantire la salute di più persone possibili. Distintivo dell’Afds, poi, l’elemento della novità: i donatori sono sempre all’opera, hanno la capacità di non fermarsi mai. Ed è a questo spirito di innovazione, proprio dei donatori, che la nostra Regione deve guardare. La Regione e il Paese han bisogno di cittadini così».
Cittadini responsabili, «consapevoli», formati per le sfide che i nuovi tempi gli mettono davanti. «Cittadini che compongono una società migliore, senza fermarsi a slogan ma reagendo in base ai processi di trasformazione che la società presenta».
Cittadini in grado perciò di rispondere ai problemi posti, oggigiorno, anche da un sistema sanitario che cambia. «La giusta consapevolezza – ha aggiunto l’esponente della giunta regionale – consente di comprendere le ragioni alla base di determinate condizioni. Ecco allora che la formazione del cittadino diventa una responsabilità . Niente è più forte della consapevolezza di ciò che è giusto».
L’anno del plasma
Ciò che è giusto: difendere la vita. In questo senso ha operato l’Afds nei dodici mesi appena trascorsi. «Abbiamo fatto del nostro meglio – ha spiegato il presidente provinciale Flora – per offrire alla sanità regionale la disponibilità di sangue e plasma necessaria all’autosufficienza e alla sicurezza del paziente trasfuso. Se abbiamo assolto il nostro compito con coerenza e impegno da volontari, comprendiamo le difficoltà di chi deve provvedere alla gestione del sistema e auspichiamo che al più presto vi siano gli attesi provvedimenti».
In rappresentanza degli addetti ai lavori, hanno partecipato alla conferenza il responsabile del centro trasfusionale di AsuFc, Giovanni Barillari, e il coordinatore del Centro regionale sangue Andrea Bontadini: ad accomunare entrambi, così come gli altri predecessori ufficiali, il senso di gratitudine verso il mondo dei volontari.
«Per il 2025 – il prospetto di Flora – puntiamo ad accrescere la raccolta di plasma. L’evoluzione medica, infatti, sta ottimizzando l’uso di sangue intero (basti pensare alla tecniche meno invasive nei trapianti) ma sta aumentando il bisogno di farmaci derivati dai suoi componenti. L’Afds di Udine è già ai vertici nazionali per il plasma. Nel 2025 punteremo di conseguenza ad accrescere in maniera più marcata questo tipo di donazione».
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