Crisi, Ed Impianti chiede il concordato

CIVIDALE. La ditta Ed Impianti srl, storica realtà imprenditoriale cividalese, ha presentato istanza di concordato: pur disponendo di un solido parco clienti e di un buon numero di commesse, l’azienda accusa problemi di liquidità che hanno imposto di correre ai ripari cercando la via del subentro. «Non c’era altra soluzione», dice il titolare, Gianni Martincig, che mercoledì si è confrontato con i sindacati nella sede udinese di Confindustria e che oggi incontrerà i dipendenti (45, di età media bassa, fra 30 e 40 anni) per illustrare loro nel dettaglio la situazione. Di spiragli per un buon esito della vertenza parrebbero essercene: i dettagli restano per ora top secret, ma si sa per certo che vi sono già alcune manifestazioni d’interesse.
«Quattro, per la precisione», rivela Martincig, spiegando che il raggio dei contatti è piuttosto ampio: «Ci sono – precisa restando sul generico – pure proposte pervenute dalla zona». Si confida dunque nel rilevamento del ramo d’azienda da parte di un soggetto che sia in grado di portare liquidità, appunto: intanto l’attività prosegue «e gli operai – sottolinea sempre il proprietario – percepiscono regolarmente lo stipendio». A mettere in ginocchio l’impresa, che ha sede nella zona industriale cividalese (lungo via dell’Artigianato) e che eroga servizi nel campo dell’impiantistica, è stato il ben noto ristagno del settore dell'edilizia, uno dei tanti effetti della crisi economica. «I cantieri sono fermi e lo stesso vale, di conseguenza, per noi», osserva Martincig, cui fanno capo altre due società (Elettrica ducale e Ducale sicurezza), perfettamente sane e che proseguono senza contraccolpi.
«Il mercato – commenta il titolare, 43 anni di esperienza professionale alle spalle – è paralizzato da parecchio, si sa. L’ultimo grosso lavoro che abbiamo eseguito è stato allo Stadio Friuli. Abbiamo, fortunatamente, un’ampia clientela affezionata, che continua a darci fiducia».
Tant’è vero che, come accennato, si registrano varie commesse che fanno ben sperare. Ma c'è, si diceva, il nodo della carenza di liquidi, che impantana il sistema. E pensare che appena un anno fa la ditta era stata interessata da un corposo intervento di ristrutturazione e ammodernamento, azione di contrasto posta in essere nella speranza di restare a galla in questo difficile frangente.
Solidarietà è espressa dal sindaco Stefano Balloch: «Finora – osserva il primo cittadino – sembrava che le ripercussioni della congiuntura economica che stiamo attraversando ormai da anni avessero risparmiato il tessuto imprenditoriale locale. Ora, purtroppo, arrivano segnali diversi. Auspico che la serietà e la solidità dimostrata da realtà nate da una tradizione familiare permettano loro di superare la criticità del momento: confido si aprano prospettive per un avvicendamento che consenta la continuazione di attività di lungo corso».
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