Crisi, imprese in calo a Pordenone: edilizia e commercio i settori più colpiti I DATI
PORDENONE. Nell’arco di 12 mesi in città si sono perse 34 aziende, pari al 7,5 per mille del totale. E’ il bilancio di un anno nero - il 2012 - dal punto di vista dell’imprenditoria locale alle prese con una crisi che non smette di “mordere” e che colpisce soprattutto alcuni comparti produttivi, quali le costruzioni e il commercio.
In valore assoluto si è passati dalle 4 mila 507 aziende iscritte al 31 dicembre del 2011 alle 4 mila 473 di un anno dopo, con una flessione, quindi, di 34 unità. Un valore preoccupante per un territorio ad alta densità di partite Iva, qual è quello del capoluogo di provincia, e che anche nei primi mesi del 2013 non sembra aver invertito la rotta.
A farne le spese, in primo luogo, il comparto delle costruzioni che, col mercato immobiliare praticamente fermo e, stando ai dati del Comune, quasi 5 mila case sfitte non può che risentirne. Le aziende sono scese a quota 483, con una riduzione di poco superiore al 4 per cento. Riusciranno gli incentivi del Governo Letta a risollevare il settore?
Altro comparto in sofferenza è quello del commercio al dettaglio e all’ingrosso, con un saldo negativo di 16 aziende. In lieve aumento il settore degli alloggi e della ristorazione, mentre la manifattura è sostanzialmente stabile segno che anche dove la crisi si fa sentire di meno l’iniziativa imprenditoriale è decisamente più cauta. L’agricoltura (le aziende si sono ridotte da 201 a 193) è al centro invece di un processo di riorganizzazione dimensionale delle aziende che si protrae ormai da molto tempo.
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