Cro, il Campus diventa la casa dei ricercatori

Sottolineata la necessità di avere contratti più lunghi.Serracchiani: «L’istituto deve rendersi indispensabile»

AVIANO. Contratti di una durata tale da garantire serenità e pagati secondo equità. È quanto ha auspicato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, per i giovani ricercatori del Cro.

Sono stati loro i protagonisti della cerimonia di inaugurazione del Campus non soltanto perché sarà la loro casa, ma perché la politica regionale ha acceso i fari sulla loro situazione.

Al Cro i precari sono 120, cui si aggiungono 30 di supporto. La prima a sollevare la questione è stata l’assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca. «Stiamo lavorando assieme al Cro – ha detto – per una forma di stabilizzazione e strutturazione di queste persone che stanno lavorando come ricercatori». Nell’impossibilità di ricorrere a collaborazioni, rimane in stand by la situazione di questi lavoratori, tutti giovani. «La questione – prosegue Telesca – la sta valutando a livello nazionale il Comitato di settore che ha proposto alcune formule per dare stabilità e tutele anche a questo tipo di lavoratori che noi come Regione appoggiamo. Ci possono essere contratti a tempo anche determinato, ma che devono durare anni perché per la ricerca ci vuole tempo».

Una struttura in cui la conoscenza può far nascere tante opportunità

La questione è stata poi ripresa anche da Serracchiani. «Da gennaio 2017 – ha detto – cambieranno i contratti di ricerca. Ma la questione è che bisogna dare stabilità a questi lavoratori almeno con contratti a tempo determinato di una lunghezza tale che consentano di operare in questo settore con serenità». Ma non può provvedere la Regione, è stato osservato: la tutela di questi lavoratori deve essere inserita nella prossima legge di stabilità nazionale. E ha poi sottolineato un altro aspetto: la loro retribuzione.

«Come nel caso del divario tra gli stipendi dei manager e degli operai – ha detto – bisognerebbe anche valutare quello tra i dirigenti della sanità e i ricercatori e riequilibrare la situazione».

Serracchiani ha poi parlato della riforma sanitaria e della coperta corta, tirata da ognuno. «La riforma – ha spiegato – sta dando risultati importanti non soltanto per noi oggi, ma per chi verrà domani. Con il ministro Lorenzin abbiamo lavorato per rafforzare il Cro.

Ma il Cro deve rendersi indispensabile e se lo sarà nessuno lo toccherà. E potrà essere indispensabile con strutture come quella che andiamo a inaugurare oggi». I ricercatori sono stati i protagonisti del taglio del nastro della struttura. Attraverso un video iniziale l’hanno presentata, ma soprattutto hanno spiegato, con la loro esperienza, come un edificio come quello realizzato possa influire sulla ricerca.

Tra loro Elisabetta Fratta che si dedica alla ricerca sui melanomi e che ha compiuto un’esperienza di ricerca all’estero. «Per questo – ha affermato – posso dire che il Campus è di straordinaria importanza per la ricerca e per richiamare ricercatori dall’Italia e dall’estero».

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