Crollo dei matrimoni: azzerato l’indotto per le dimore storiche

FAGAGNA. Crollano i matrimoni e con essi l’indotto che gira attorno le cerimonie nuziali, in particolar modo nelle dimore storiche e nei castelli di Fagagna e di Villalta.
Area considerata appetibile dalle coppie che decidono di sposarsi qui giungendo da fuori regione e anche dall’estero. Nei castelli e nelle costruzioni fortificate delle colline fagagnesi i banchetti sono diminuiti fino a oltre il 90%. In alcuni casi su 40 cerimonie all’anno, nel 2020 si sono contate soltanto due o tre al massimo.
Dai dati forniti dall’ufficio anagrafe del capoluogo collinare diretto da Pierangelo Tosolini si evidenzia già da subito come nel 2019 siano stati celebrati 29 matrimoni (13 con il rito civile e 16 concordatari) e nel 2020 il numero sia sceso a 18 unioni (8 civili e 10 concordatari).
Molte le cerimonie nuziali previste in primavera dello scorso anno e per il gettonatissimo settembre che sono state annullate. Nessun matrimonio con il nuovo anno, erano in programma cerimonie fra aprile e maggio, ma, vista la pandemia e le decisioni governative gli sposi ad oggi non si fidano ancora di fissare le nozze.
«L’auspicio è che con agosto e settembre quelli che avevano stoppato gli eventi riprendano i contatti con Fagagna – afferma il sindaco Daniele Chiarvesio –, quello che nel 2020 era stato procrastinato potremmo programmarlo per quest’anno. I provvedimenti di ieri sono una mazzata in un periodo in cui la speranza ci dava la possibilità di un cambiamento di rotta, contiamo su agosto e settembre.
Le attività di riferimento ricondotte al post cerimonia sono una realtà economica duramente colpita. Un dato negativo deriva dalla ristorazione, gestione e catering delle dimore storiche che sono una componente di eccellenza del nostro territorio. Le persone attendono una certezza per festeggiare come prima e per ora non è possibile».
Ne sa qualcosa Angelo Negrini titolare del ristorante al castello di Fagagna che denuncia una perdita economica di oltre il 90%.«Le prenotazioni per aprile e maggio sono tutte con il punto di domanda. Su una trentina di banchetti annui, nel 2020 ne abbiamo registrati solo due. Il numero di invitati che di solito si aggirava sulle 60/80 persone ora è ridotto 30/35 unità».
Giuseppe Fornaca del ristorante San Michele in una previsione annua normale di 40 matrimoni è sceso a tre nel 2020. «Solitamente i partecipanti erano dalle 50 alle 70 persone, ora per rispettare le norme ne possiamo ospitare al massimo 34». Cristina Trinco proprietaria di “La Brunelde casaforte d’Arcano” che ha investito nel restauro della sua dimora storica, nel 2020 ha avuto un solo festeggiamento di nozze a settembre, gli altri sono stati disdetti. E confida nelle prenotazioni di fine estate.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto