Crollo della gru a Porcia, le indagini si complicano

Tre imprese sono state coinvolte a vario titolo nel cantiere: accertamenti più difficili

PORCIA. Perlomeno tre imprese sono state coinvolte, a vario titolo, nel cantiere di Porcia dove l’8 giugno scorso è avvenuto il crollo della gru. La ditta committente e le ditte che si sono occupate di singole fasi di esecuzioni dei lavori.

Dopo i primi indagati iscritti nel registro delle notizie di reato, ma non ancora destinatari di avvisi di garanzia, potrebbero emergere ulteriori profili di responsabilità dai nuovi accertamenti disposti dalla procura di Pordenone.

La relazione conclusiva dei funzionari dell’azienda sanitaria che si occupano di sicurezza e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro non è ancora pronta. I funzionari dello Spisal attendono anche l’esito delle due perizie, geologica e ingegneristica, affidate a due consulenti del pm Maria Grazia Zaina, titolare del fascicolo di indagini. Le ipotesi di reato sono disastro colposo e crollo colposo di edificio.

Il numero dei soggetti imputabili potrebbe essere più ampio. Allo Spisal il compito di sbrogliare la matassa degli appalti e di verificare le posizioni delle varie figure all’interno delle aziende coinvolte.

In questa fase, dunque, c’è una certa fluidità delle imputazioni. Da qui la necessità di ulteriori accertamenti tecnici.

I due consulenti del pubblico ministero dovranno appurare, in particolare, come mai ha ceduto il basamento sul quale era stata installata la gru. Nel mirino degli inquirenti, chi ha provveduto all’installazione della gru e chi avrebbe dovuto controllare la tenuta del basamento e le opere di stabilizzazione del gigantesco mezzo di cantiere.

Il pm dispone già di una prima relazione dello Spisal e della documentazione inviata dalla polizia di Stato, che si è occupata invece di raccogliere le testimonianze della proprietaria dell’automobile danneggiata e dei residenti nel quartiere residenziale in cui è avvenuto il crollo del gigante di ferro, alto una quarantina di metri e con il braccio lungo cinquanta metri. Nella caduta il colosso metallico, del peso di dieci tonnellate, aveva travolto tutto ciò che si trovava lungo la sua traiettoria: cavi elettrici, alberi e un'automobile.

La gru era poi precipitata tra il parcheggio del supermercato Despar di via Roma, la strada di fronte e il cortile di una casa. Al momento del crollo all’incrocio fra via Roma e via dei Serviti non stava passando nessuno. C’è chi ha gridato al miracolo: quel lunedì mattina si è sfiorata la tragedia.

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