Cure intensive per due settimane, ma il virus uccide anche un autotrasportatore di 44 anni: lascia moglie e figlia
Walter Rolando Rodriguez si era sentito male il 16 marzo e poi si è aggravato. Originario dell’Argentina, viveva a Polcenigo da 21 anni

PORDENONE. Ucciso dal coronavirus a 44 anni: è un autotrasportatore la diciannovesima vittima in provincia di Pordenone.

Walter Rolando Rodriguez, per gli amici Rolo, aveva 44 anni e da tempo abitava a Polcenigo: non ce l’ha fatta nonostante due settimane di cure intensive all’ospedale Santa Maria degli Angeli.
Originario dell’Argentina, viveva nella Destra Tagliamento da 21 anni. «Ne aveva 23 quando arrivò», ricorda la sorella Mirta, che abita a Fontanafredda. «Io ero qui dal 1988 e poi lo feci arrivare per una vita migliore».
Nell’America del Sud era militare di ruolo. Una volta approdato in Friuli si rimboccò le maniche e si mise subito a lavorare: «Ha lavorato in alcune fabbriche, tra cui la Imat, poi si è messo in proprio». Da alcuni anni aveva avviato un’azienda che effettuava trasporti refrigerati di generi alimentari in tutto il Triveneto. Ci sapeva fare, le cose andavano bene tanto che camion dopo camion, ha assunto anche tre dipendenti.
«Una persona di grande umanità, di una simpatia unica, altruista come pochi ne ho incontrati e un gran lavoratore», racconta commosso e incredulo un imprenditore pordenonese che lo conosceva molto bene. Appassionato di rugby, aveva giocato sia a Polcenigo sia a Pordenone.
I primi sintomi il 16 marzo, quindi il ricovero immediato in ospedale: tampone positivo. Il passo verso la terapia intensiva è stato breve. «Siamo sempre stati informati della situazione. Al coronavirus è subentrata anche una polmonite batterica» e ne pomeriggio di giovedì 2 aprile il suo fisico non ha più retto: «Ha lottato sino all’ultimo, prima era sempre stato bene, non aveva altre patologie», dicono i familiari.
Lascia la moglie Laura, una figlia adolescente, la mamma che vive in Argentina e la sorella con la famiglia. —
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