Da 9 mesi attende l’assegno di reversibilità

Pordenone, inghippi burocratici tra Italia e Belgio bloccano il riconoscimento della pensione a Di Pietro Martinelli

PORDENONE. Nove mesi senza pensione: Bruxelles fa melina sulla richiesta di Luciano Di Pietro Martinelli. Tempi incerti e la burocrazia dell’Europa unita, fa cilecca: «prestazioni lente dal Benelux all’Enta». Classe 1934, vedovo dalla scorsa estate, Di Pietro Martinelli ha chiesto la quota di reversibilità al 60 per cento, all’Inps di Pordenone e all’Ons del Belgio. Tutto inutile. Risposte: nessuna.

«Immobilismo cronico dei “colletti bianchi” italiani e belgi – ha raccontato la vittima della previdenza-lumaca -. Mia moglie era titolare di una pensione pari a 400 euro italiana e 100 euro dal Belgio, dove aveva lavorato. Ho diritto alla reversibilità anche dall’estero».

Titolare di una pensione diretta di mille 100 euro, Di Pietro Martinelli ha fatto l’emigrante in Svizzera («Ho lavorato come fruttivendolo, operaio – racconta - e quello che capitava») e, poi, il marmista in Italia. Ha presentato domanda per fare valere il diritto di reversibilità il 16 luglio 2012.

«La risposta dal Belgio è stata immediata – Luigi Zoccolan segue la pratica internazionale con l’Associazione per il rinnovamento della sinistra -. Hanno sollecitato la documentazione e abbiamo spedito in via rapida, tutti i certificati e carte necessarie. Dopo 9 mesi, però, manca qualsiasi riscontro e siamo in una fase di stallo insopportabile».

La crisi aggredisce anche le pensioni che superano il tetto di mille euro. «Le spese e le tasse sono tante – conferma l’interessato in attesa di pensione -. Vorrei chiudere la pratica e mettermi tranquillo. Dopo una vita di lavoro, ho diritto a riscuotere tutte le pensioni che ha pre-pagato con fior di contributi». Si spera sulla pratica in corso, per esorcizzare l’idea che sia stata cestinata oppure dimenticata.

«Inaccettabile – non archivia la questione, Zoccolan -. L’Inps di Pordenone non ha provveduto al conteggio e liquidazione della parte maggioritaria del trattamento di reversibilità: vuole evitare di elargire più del dovuto e attende i conteggi di Bruxelles. Ne rivendichiamo almeno una provvisoria». Il conto dovrebbe essere di 240 euro mensili “girati” dall’Inps e sommati all’assegno di 60 euro in arrivo da Bruxelles.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto