Dà del "terrone" all'arbitro: Daspo di un anno ad un allenatore

Sacile, è successo nel corso di una partita di calcio giovanile. Il mister dovrà immediatamente lasciare la guida tecnica della squadra

SACILE. L'allenatore di una squadra di calcio della categoria Esordienti - ragazzini di 11 anni -, ha dato del terrone all'arbitro e il questore di Pordenone ha emesso nei suoi confronti un Daspo di un anno. Per questo motivo il mister non avrà accesso ad alcuna manifestazione sportiva e dovrà immediatamente lasciare la guida tecnica della sua formazione.

L'episodio è avvenuto durante una sfida tra giovani calciatori, a Sacile. Nella serata di lunedì 18, personale della Divisione Polizia anticrimine della Questura di Pordenone ha notificato il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive  (il cosiddetto Daspo), disposto dal questore, Marco Odorisio. nei confronti del 42enne allenatore della squadra di calcio, militante nel campionato di calcio Figc, che quel giorno era in trasferta.

L'arbitro era un dirigente della formazione avversaria, accreditato a dirigere la gara dopo aver svolto uno specifico corso in Federazione.

«Non è certamente edificante che chi dovrebbe avere il compito di assolvere alle funzioni di educatore, insegnando il rispetto delle regole attraverso l'attività sportiva, si trasformi, invece, in un esempio diseducativo, che non si concilia con le aspettative di giovani adolescenti che identificano nell'allenatore di calcio un modello positivo da imitare».

Lo ha detto il questore di Pordenone, Marco Odorisio. «Le condotte accertate, oltre a essere verbalmente e materialmente violente e caratterizzate da una consapevole impronta di «discriminazione territoriale - ha proseguito il Questore Odorisio - assumono ancora più particolare di rilievo negativo, soprattutto in considerazione del fatto che sono state poste in essere alla presenza e rivolte a bambini di 11 anni».

Il provvedimento scaturisce da un articolo di giornale, secondo il quale durante una partita del campionato Esordienti «si sono verificati gravi episodi, che avevano fatto indignare e sdegnare gli stessi genitori dei giovanissimi atleti», si legge in una nota della Polizia di Stato.

La Digos ha accertato come «il 42enne allenatore - residente in provincia di Pordenone - durante la partita reiterasse numerose condotte verbalmente e materialmente violente indirizzate, sia verso i giovanissimi calciatori in campo, sia a quelli in panchina».

Quindi, nel culmine di un'azione di gioco, rivolgendosi ai propri calciatori in panchina «esternasse una frase con discriminazione territoriale nei confronti dell'arbitro». Le parole incriminate, come anticipato, sono state: «Arbitro, sei un terrone».

«Trovare un allenatore bravo è difficile, prima di tutto deve essere un educatore esemplare, ma se gli amici del Fontanafredda avessero la necessità di un sostituto del mister che ha ricevuto il Daspo, siamo a loro disposizione per dare aiuto, per il bene dei ragazzi».

È il gesto di 'fair play' dichiarato all'Ansa, di Ivano Driussi, presidente della Sacilese, la società calcistica il cui dirigente-arbitro è stato apostrofato «terrone» dal mister della squadra avversaria, il Fontanafredda appunto.

Quell'episodio, spiacevolissimo, è emerso solo dopo il match - precisa Driussi -. I miei collaboratori non si sono accorti di nulla, nemmeno lo stesso dirigente-arbitro. I genitori dei nostri ragazzini, che erano nei pressi della panchina, hanno udito quelle affermazioni e le hanno segnalate alla stampa locale.

Infatti, non abbiamo inoltrato alcuna protesta alla Figc, perché per noi la gara era filata liscia. Di questa vicenda dovrebbe emergere soprattutto il comportamento dei ragazzi, di entrambe le quadre - conclude il presidente della Sacilese -: si sono affrontati con rispetto ed educazione. Sicuramente senza ascoltare quella frase che l'allenatore degli ospiti aveva pronunciato».

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