Da informatico a “chef”: la storia di Carlo e il suo diploma a 57 anni

Fogagnolo si è iscritto ai corsi serali dello Stringher. All’esame di Stato si è presentato con il 10 in tutte le materie 

È tra le eccellenze dello Stringher, ma di tutti i colleghi diplomati con il 100 – sono 21 in totale in questo anno scolastico irripetibile – potrebbe essere il padre. Cinquantasette anni appena compiuti, lavoro come informatico per 27, Carlo Fogagnolo, originario di Bolzano, ha scelto di cambiare vita buttandosi nella sua passione: la cucina. Si è presentato all’esame di Stato del corso serale dell’istituto di viale Monsignor Nogara, con il 10 in tutte le materie: l’esito è stato un cento tondo e quasi lo imbarazza ammetterlo.

La sua vita udinese, quando la cucina era soltanto sinonimo di sopravvivenza, comincia con l’università. «Dopo la laurea in informatica a Udine – racconta – ho girato un po’ l’Italia per lavoro, tra varie aziende private: mi piaceva molto quello che facevo. Nel 2005 sono tornato in Friuli, qui ho lavorato anche per Insiel e Insiel Mercato». Ma con il tempo, il lavoro consumato tra sistemi di calcolo, procedure, numeri e ricerca di soluzioni ha cominciato a non entusiasmarlo, tutt’altro. «Il mondo del lavoro a un certo punto è cambiato: non contava più l’esperienza, ma solo quanto costava la risorsa. E questo a lungo andare a cominciato a nausearmi – aggiunge –. Così, tre anni fa, ho deciso di dare una svolta alla mia vita e, diciamo, di auto-ricollocarmi».

Nel 2017 si è iscritto ai corsi serali dello Stringher. «La passione per la cucina era inizialmente una necessità, mia madre non era fortissima ai fornelli – dice sorridendo –, poi l’ho coltivata: sperimentavo e provavo con gli amici, mi sono informato sulla possibilità di cambiare mestiere nonostante l’età e, davanti a uno spiraglio, ho deciso di provare con un corso di cucina serio».

Una scelta che ha trovato il sostegno anche dalla sua famiglia, che aveva capito che «continuare a lavorare scontento aveva effetti sul mio fisico». La giornata dell’ex informatico, negli ultimi due anni, ha avuto scadenze ben precise: di giorno insegnante, tra supplenze di matematica e informatica, e studente la sera. Il tempo libero era dedicato alla preparazione delle lezioni e allo studio, il weekend era in cucina, per qualche lavoro a chiamata. «Ero impegnato più di prima… – afferma Carlo – Però la cucina mi piace davvero: essendo un’attività per lo più manuale, libera la mente». Il suo talento, tra cotture e impiattamenti, è stato notato anche dai professori, che pochi giorni fa, alla maturità, lo hanno premiato. «Da una parte erano dispiaciuti per non avermi potuto dare la lode, dall’altra erano contenti perché si liberavano di quello che faceva le domande più fetenti – se la ride Carlo –. Ho una certa esperienza ed ero pure più vecchietto del professore di matematica». Ora Carlo si prenderà due mesi di vacanza, a settembre deciderà cosa fare. «Il mercato della ristorazione in questo momento va avanti a forza ridotta, quindi non escludo di tornare a insegnare, ma la mia idea – garantisce – è di entrare in qualche cucina come aiuto cuoco, per fare la gavetta». —

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