Da luglio più soldi in busta paga per 366 mila lavoratori in regione

UDINE. La buona notizia, per una buona parte dei lavoratori dipendenti, è che da luglio le buste paga saranno più pesanti. Merito del taglio al cuneo fiscale varato dal Governo il 23 gennaio scorso, al momento in via sperimentale, che di fatto diventa un “bonus” di valore variabile e fino ad un massimo di 100 euro.
Che cosa cambia
Per i lavoratori dipendenti che percepiscono un reddito annuo di 28 mila euro, il bonus cuneo fiscale sarà riconosciuto in busta paga, per un importo pari a 100 euro al mese. Il provvedimento scatta a luglio e ha valore per tutto il 2020, e questo si traduce in una somma di 600 euro in sugli stipendi del secondo semestre dell’anno. Per coloro che hanno un reddito superiore ai 28 mila annui ma inferiore ai 40 mila, sarà invece riconosciuta una nuova detrazione fiscale.
Il nuovo bonus interesserà circa 16 milioni di lavoratori a livello nazionale, e rapportando il dato sulla popolazione del Friuli Venezia Giulia, dovrebbe riguardare circa 366 mila cittadini della nostra regione.
Gli esclusi
Restano esclusi da questa operazione i contribuenti che percepiscono redditi esenti ai fini Irpef perché non raggiungono gli 8 mila 174 euro (che però possono beneficiare di altre misure di sostegno economico (ad esempio il reddito di cittadinanza) e coloro che hanno un reddito che supera i 40 mila euro annui.
Bonus Renzi
Ma che fine fa il cosiddetto bonus Renzi, ovvero gli 80 euro in più introdotti dal governo guidato da Matteo Renzi? Intanto va detto che l’attuale bonus cuneo fiscale ingloba gli 80 euro e, nel caso, li integra fino ad arrivare al tetto di 100 euro mensili. Spetteranno a chi ha un reddito che va da 8.174 e 28.000 euro (che è il range che già dava diritto al bonus Renzi e comprende anche una ulteriore fetta di contribuenti che ne erano esclusi).
Gli importi
Per tutti questi percettori di reddito l’importo aggiuntivo che incasseranno sarà di 600 euro (100 euro per sei mensilità). Per coloro che già percepivano il bonus Renzi (soglia di reddito massimo 24 mila 600 euro), l’aumento in busta paga sarà solo di 20 euro (che si sommano agli 80 già percepiti). Vedranno invece salire di 100 euro mensili il proprio stipendio, coloro che erano stati esclusi dal bonus Renzi e che hanno un reddito che varia tra i 26 mila 600 e i 28 mila euro.
Detrazioni
Le regole cambiano per i contribuenti che hanno un reddito annuo lordo superiore ai 28 mila euro. Il vantaggio economico c’è, ma non classificato come credito Irpef in busta paga ma sotto forma di detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente. Per queste categorie di contribuenti (da 28 mila a 40 mila euro) il vantaggio verrà rimodulato a seconda degli scaglioni di reddito di appartenenza. Chi ha un reddito che va da 28 mila e 35 mila euro, si vedrà riconosciuto un bonus di 80 euro al mese. Per i percettori di redditi più alti l’importo andrà a scalare da 768 euro annui a 576, a 384, a 192 a seconda dello scaglione e si azzererà al di sopra dei 40 mila euro.
Imprese
La riduzione del cuneo fiscale è una richiesta che le associazioni di categoria del mondo delle imprese vanno sollecitando da tempo, immaginando che una misura che andasse ad agire su questo fronte avrebbe alleggerito anche il carico fiscale che grava sulle aziende. Il provvedimento del Governo non pare aver accolto l’invito. In attesa di conoscere il provvedimento nella sua versione definitiva e approvata, par di capire che questa iniziativa non alleggerirà il costo del lavoro.
La definizione
Ma esattamente che cos'è il cuneo fiscale? Con questo termine si intende l’ammontare complessivo delle imposte che impattano sul costo del lavoro, sia a carico delle imprese che dei lavoratori. E si tratta di un impatto importante che può arrivare anche a dimezzare il valore di quanto un lavoratore dipendente incassa, detratte tasse e contributi, rispetto alla cifra lorda, con percentuali variabili che superano il 40%. Nel nostro Paese, infatti, il cuneo fiscale e contributivo vale circa il 46%, e quindi se un dipendente ha una busta paga lorda di 2 mila euro mensili, ne incassa effettivamente solo 1.080. Ricordiamo infine che del totale tra le imposte e i contributi sociali che pesano sul costo del lavoro, il 25,4% è a carico del datori di lavoro, il 20,6% invece grava sui lavoratori.
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