Da Miglioriamo alle Intese: nella selva delle liste civiche resistono la Lega e il Pd

Pochi i simboli di partito per la scelta del sindaco. Movimenti con nomi friulani. Polemica sui dem che invitano a non votare se ci sono solo candidati di destra

UDINE. Il mix tra voto europeo e comunale ha contribuito a far salire la temperatura - anche nei paesi del Friuli Venezia Giulia - a ogni occasione possibile. I toni talvolta sono andati ben oltre il consentito (soprattutto dalla buona educazione), una competizione tra chi alza di più la voce e tra chi la spara più grossa. Il polverone è servito, il resto si vedrà.

No ai simboli

Ed è così che la tentazione di non inserire in scheda i simboli dei partiti alle elezioni amministrative è stata forte quasi ovunque. Forse per non farsi tirare per la giacca, per non mescolarsi nelle baruffe o per nascondersi un po’, per mettersi al riparo dal quotidiano tiro al piccione, o semplicemente per riuscire a comporre le liste elettorali senza steccati, lasciando le porte aperte a chi lavora trasversalmente nelle comunità.

Gli ultimi giorni di una campagna per le Europee spenta e senza big
Workers adjust the EU flags in front of EU headquarters in Brussels on Wednesday, June 22, 2016. (ANSA/AP Photo/Virginia Mayo)


Fuori dunque le segreterie di partito e via ai “balli civici”. Sono spuntate decine, centinaia di liste civiche, appunto, le quali – talvolta o molto spesso – all’interno comprendono anche inevitabilmente tesserati di partito. In generale le liste non sono state battezzate con nomi originali. I più comuni? “Progetto per il comune”, “Per il bene comune”, “Uniti per il comune”, “Migliorare il comune”, “Proposta per il comune”, “Intesa per il comune” ...

Un gioco di parole che accomuna, tanto per insistere, quasi tutti i comuni che domenica andranno al voto. La maggior parte è alla ricerca di una soluzione “civica”, senza i partiti. Non tutti, evidentemente, ci sono “brand” politici che vengono esibiti con sicurezza. Nei centri più grandi compaiono coraggiosamente i simboli dei (pochi) partiti ancora rimasti.

Tra Lega e Pd

La Lega c’è: nei centri più grandi è presente il simbolo del Carroccio a San Giovanni al Natisone, Rivignano Teor, Roveredo in Piano, Povoletto, Fagagna, Osoppo, Basiliano, Porcia (dove corre anche il Movimento 5 stelle e nell’arena si vede il Pd), e ancora a Mortegliano, Mariano del Friuli, Moruzzo, Arba, Bicinicco, Budoia, Campoformido, Campolongo Tapogliano, Fagagna, Gonars, Lestizza, Remanzacco, Pradamano, Povoletto, Pasiano, Pasian di Prato, Osoppo, Staranzano e Tolmezzo.

Lega e Partito democratico sono antagonisti a Gradisca, Pozzuolo, Pasian di Prato, Staranzano, Budoia, Turriaco.

I simboli della sinistra sono scomparsi nei paesi della Bassa dove hanno sempre fatto incetta di voti. Regge nell’Isontino Gradisca, dove oltre alla Lega e al Pd c’è addirittura Rifondazione comunista con falce e martello, e c’è l’apparizione della lista civica dei Cittadini.

Nomi in friulano

A Corno di Rosazzo il sindaco si presenta con “Lo stesso stile”: non è altro che il nome della lista, nel quale sono racchiusi passato, presente e futuro.

Ci saranno anche compagini battezzate con nomi tradotti in friulano: Simpri par Damar, Dimpec Tal mont, Artigne in comun, con scarsa fantasia e originalità la “Liste civiche Basilian” e la “Liste civiche furlane Cjamfpuarmit”.

E ancora, tornando tra i monti, “Chiusaforte Pal doman”, “Par for di sora” (a Forni di Sopra), “For di sot doman” è la risposta di Forni di Sotto, a Rigolato “Nuo pal comun di Rigulat”, a Osoppo “Cumò par doman”, e scendendo un po’, a Treppo Grande, un semplice e ottimistico “Vive Trep”.

Un’unica lista

In 21 comuni c’è un solo nome da potere sbarrare. Sono i paesi più piccoli dove è da sempre più faticoso chiudere le liste elettorali e trovare cittadini che si impegnino.

L’invito al non voto

A Rivignano Teor il Pd è comparso con un volantino nel quale si spiega che “non essendoci candidati a sindaco di centrosinistra, ma solo di destra, quando ti presenti al seggio puoi fare a meno di ritirare la scheda per le comunali e chiedi solo la scheda per le Europee oppure se ritiri anche la scheda per le comunali puoi lasciarla in bianco”. Idem anche attraverso una lettera aperta che gira a Moggio, dove pure c’è un solo candidato sindaco. Si invita a manifestare il dissenso non ritirando la scheda per le comunali e votando soltanto per le Europee.

Un suggerimento poco democratico, perché il torto è soltanto di chi non è riuscito a fare una lista da contrapporre, democraticamente.

 

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