Da videomaker a influencer a suon di risate: la comicità di Giulio Roveredo spopola sui social

Con i suoi filmati il ventisettenne maniaghese è diventato virale su Tiktok e Instagram. «Amo sdrammatizzare gli aspetti più pesanti della vita»

Giulia Sacchi
Giulio Roveredo, videomaker e influencer maniaghese
Giulio Roveredo, videomaker e influencer maniaghese

MANIAGO. Da videomaker a influencer il passo è stato breve: Giulio Roveredo, maniaghese di 27 anni, spopola su Tiktok e Instagram coi suoi filmati comici sulle tematiche più disparate, nei quali coinvolge innanzi tutto amici e familiari.

Una passione, quella per i video, divenuta una professione. Ora il successo, che l’ha portato pure a collaborazioni di livello, tra cui quelle con Spotify, Mattel, Wind, Vivident, per citarne alcune.

La spola tra Maniago e Milano per lavorare, tanti impegni, tenacia e passione.

Quando è nata l’idea di fare video?

«Una quindicina di anni fa, ma non avevo l’attrezzatura adeguata. Nel 2015 ho iniziato a fare sul serio, con la prima fotocamera che mi è stata regalata. Le mie fonti di ispirazione sono i napoletani The Jackal e i romani The Pills, ragazzi che tuttora fanno video, con cura e dettaglio dei contenuti, aspetti a cui tengo molto e che cerco di privilegiare nei miei lavori».

Come si è sviluppata nel tempo questa passione?

«Ho iniziato con i compagni di classe, creando il gruppo The Ridens. Poi ho aperto la pagina social “iosonojules”, coinvolgendo i miei migliori amici Dylan Tollon e Antonio Caterino, che per me sono fondamentali anche nel progetto che sto portando avanti. Tanti gli sketch pubblicati su Tiktok: da qui sono arrivati i primi brand e le richieste di sponsorizzazioni, per esempio, soltanto per citarne una, da parte di Vivident».

Perché ha scelto il genere comico?

«Mi è sempre piaciuto far ridere ed è l’obiettivo dei miei video. Mi piace sdrammatizzare gli aspetti della vita più pesanti, credo sia importante non prendere tutto troppo sul serio. Il mio slogan è “Non fate la guerra, fate gli scemi” proprio perché sono convinto che ridere di più potrebbe, per così dire, salvarci. Ridere è un toccasana».

Quando si è registrata la svolta sulle pagine social?

«La svolta è arrivata con Tiktok, piattaforma che mi ha lanciato un po’ ovunque. Mi sono iscritto nel 2021 e in otto mesi ho raggiunto 120 mila follower (ora sono 383,3 mila). Poi sono cresciuto anche sulla pagina Instagram (78,4 mila follower)».

Cosa si prova a essere diventato un influencer pur venendo da una piccola realtà?

«Sono entusiasta. Avere un obiettivo di questo genere in un piccolo paese, dove la mentalità è di altro genere, meno aperta rispetto a quella dei grandi centri, è indicativo del fatto che non mi sono mai lasciato condizionare o limitare, ma ho continuato a perseguire i miei obiettivi e a seguire i miei sogni. Sono contento di quello che ho costruito sino a qui».

Cosa spera per il futuro?

«Quello che spero è riuscire a fare quello che ho sempre sognato, cioè intrattenere, continuando a coltivare la mia passione e portando il mio progetto a crescere sempre più». —

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