Dagli asili allo sport: salasso per il Comune

Pordenone, avere servizi di qualità costa: la copertura dei servizi a domanda individuale è pari al 71 per cento

PORDENONE. Avere servizi di qualità costa. Costa al Comune e quindi alla collettività perché le rette e il costo che viene sostenuto dagli utenti è temperato. La copertura dei servizi a domanda individuale oggi avviene per il 71 per cento (in termini complessivi) dalle entrate, ma la situazione vale da servizio a servizio e, in prospettiva, è difficile pensare che il Comune possa continuare a provvedere in questi termini. La percentuale minima prevista dalla legge è del 36 per cento.

Il calo dei trasferimenti con cui l’ente fa i conti ormai da qualche anno non è destinato a fermarsi.

Nel caso degli asili nido, per esempio, il servizio fiore all’occhiello della città viene coperto solo per il 36, 8 per cento da entrate. Il costo di 1,3 milioni di euro l’anno (per 953 mila euro pari al costo del personale), viene coperto per 320 mila euro dalle rette, 158 mila euro da trasferimenti regionali e poco altro.

Stessa cosa per gli impianti sportivi che costano 1,5 milioni di euro ma vengono coperti per 38,99 per cento (593 mila euro). Si ferma al 30,4 per cento la copertura dei musei (501 mila euro su una spesa di 1,6 milioni). Anche in questo caso una fetta importante – 400 mila euro – è il costo del personale, mentre i proventi si fermano a quota 36 mila euro.

Per quanto riguarda mense e refezioni scolastiche la copertura arriva al 61,5 per cento (960 mila euro su 1,5 milioni) mentre per i trasporti scolastici la copertura è del 26,9 per cento.

Si è alzata la copertura per quanto riguarda casa Serena (7,6 milioni su 7,9 milioni) e il percorso dell’azienda per i servizi alla persona unica (che unisce la gestione di Casa Serena e Umberto I) va nella direzione di eliminare completamente il deficit.

Poi ci sono servizi che sono praticamente autosufficienti, come le pompe funebri (la copertura è del 95,3 per cento) e altri in cui si producono utili. E’ il caso della vendita dei farmaci da parte delle farmacie comunali. Qui la copertura è del 116 per cento.

Questa analisi, che emerge dal bilancio consuntino che l’amministrazione comunale dovrà approvare in consiglio, serve anche per delineare le strategie per il futuro. Dopo il progetto delle case di riposo, infatti, l’amministrazione è chiamata a ragionare su come aumentare la copertura anche degli altri servizi.

Questo senza gravare troppo sulle famiglie. Emblematica la vicenda dei nidi: il piano elaborato dall’assessore Rubino per rivedere le tariffe è stato cassato dalla maggioranza perché ritenuto troppo oneroso per le famiglie.

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