Dagli studi di Fantasy a Radio Montecarlo: Stefano Bragatto si racconta

“Video Killed the Radio Star” cantavano i The Buggles nel 1979, immaginando che l’avvento della televisione potesse “uccidere” il mezzo radiofonico. Non è andata affatto così: «La radio è forse il mezzo che ha saputo con più flessibilità adattarsi alle nuove tecnologie, non solo, le ha cavalcate».
Queste le parole di Stefano Bragatto, che di strada on air ne ha fatta moltissima. Goriziano, classe ’73, dal 2001 è direttore di Radio Montecarlo, una delle più importanti emittenti radiofoniche nazionali che sabato celebra il 55esimo anno di attività.
Quella di Bragatto è una carriera passata davanti al microfono, tra lanci musicali, interviste e informazione. Ma la vera “gavetta”, che ricorda con un filo di nostalgia, è stata quella negli studi radiofonici Fvg: «Il mio amore per la radio è iniziato da ragazzo, ascoltando le emittenti locali. Quindi mi sono detto, perché non provare? Così di giorno studiavo Farmacia all’Università di Trieste, di sera correvo in studio.
La mia storia nasce con Radio Italia Network di Udine, ho lavorato poi per altre emittenti della regione per approdare infine a radio Fantasy. Al tempo, per me, era il massimo. Mi ha fatto crescere».
Un amore, quello per il Friuli, che non ha mai dimenticato: «Penso di avere ereditato la tenacia dei friulani. È un qualcosa che mi porto dietro anche nel lavoro, ogni volta che accendo il microfono».
Pochi giorni fa, Bragatto ha spento 20 candeline a Radio Montecarlo, ma l’emozione non sembra esser svanita con gli anni: «Forse sono riuscito a gestire in modo costruttivo tutte le sensazioni che porta una diretta. L’adrenalina c’è sempre, la considero un patrimonio perché ti permette di tener viva la fiamma. Oltretutto, assieme ai miei colleghi, ci rendiamo conto che fare questo mestiere comporta delle responsabilità verso il pubblico, e che bisogna farlo al meglio».
A proposito di colleghi, Bragatto non è l’unico friulano a Rmc: fanno parte del team anche Andro Merkù, noto imitatore triestino, e il responsabile dei tecnici Patrick Gonnella, di Lignano Sabbiadoro.
Ai giovani che si apprestano a fare questo mestiere consiglia una buona dose di curiosità, l’ascolto approfondito di diverse tipologie di programmi ma soprattutto la consapevolezza che c’è sempre da imparare, anche dagli errori: «C’è un piccolo aneddoto legato al mio debutto su Rmc – racconta divertito Bragatto –. Durante la mia presentazione all’interno del programma mattutino, esordii con “un saluto a tutti gli amici di Lattemiele”.
Il tutto si concluse con una battuta dello speaker : “Caro Stefano, hai già il biglietto di solo ritorno per il Friuli!”. Un debutto pieno d’imbarazzo, che però mi ha portato fortuna. Da quella volta sono passati diversi anni, diverse città, ma il legame con mia la terra d’origine non è mai svanito».
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