Dai Colonos un manifesto per l’arte contemporanea
LESTIZZA La Regione si apra alle arti contemporanee, le difenda, faccia dei suoi protagonisti gli ambasciatori culturali per attrarre visitatori, finanzi con borse di studio i nuovi talenti e soprattutto rivaluti e rivilitalizzi i musei e gli altri luoghi istituzionali. Come, lo si legge nel Manifesto per l’arte contemporanea sottoscritto ai Colonos di Villacaccia da tanti intellettuali del settore e consegnato ufficialmente all’assessore alla cultura Gianni Torrenti con l’invito a discuterne e a intervenire.
Il documento conta quattordici firmatari: Angelo Bertani responsabile dell’Associazione culturale Colonos per l’Arte Contemporanea, Giuliana Carbi storica dell’arte e Presidente di Comitato Trieste Contemporanea, Alessandro Del Puppo docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’università di Udine, Vania Gransinigh conservatrice del Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Lorenzo Missoni artista e di Federico Rossi (nella foto piccola) presidente dell’Associazione culturale Colonos. Anticipiamo le parti cruciali del documento che apre il dibattito con le istituzioni e gli artisti.
L’arte contemporanea risorsa culturale strategica.
Il Friuli Vg deve uscire da una situazione schizofrenica per cui si dimostra innovativo in economia e invece troppo spesso passatista in campo culturale: è tempo di comprendere appieno che le due dimensioni, quella economica e quella culturale, devono procedere in parallelo. Solo il dinamismo delle idee può scongiurare il pericolo di una marginalizzazione. Uno dei settori di punta della cultura internazionale è l’arte contemporanea: ignorarla o sottovalutarla vuol dire cercare di evitare qualsiasi problematicità dell’oggi in nome della ricerca di qualche effimero consenso. La sfida di una Regione identitaria e speciale come la nostra deve essere invece quella di saper coniugare in modo originale passato e presente, servendosi di un’analisi non superficiale, non strumentale e non spettacolaristica della tradizione così come della contemporaneità. A questo compito difficile, ma culturalmente gratificante, devono essere chiamati a dare i loro contributo tutti i soggetti che operano con rigore storico (Università, Musei, Centri Culturali) o che lavorano a diretto contatto con il divenire del presente (artisti, curatori, associazioni, galleristi). È indispensabile una mobilitazione di energie, prima di tutto intellettuali, ma anche operative. I firmatari di questo documento, sulla base di quanto emerso dal ricco dibattito che si è tenuto nella sede dell’Associazione Culturale Colonos a Villacaccia di Lestizza, invitano la Regione a intraprendere al piú presto le seguenti iniziative.
Dare avvio a un progetto organico e strategico a sostegno dell’arte contemporanea in Regione.
Nessuna politica culturale può avere reale efficacia se non è conseguente a una visione strategica di medio e lungo periodo. È necessaria, anche in questo campo, un’articolata programmazione che fissi fin dall’inizio gli obiettivi, definisca i mezzi per raggiungerli e infine garantisca gli adeguati finanziamenti. Per valutare le iniziative artistiche e culturali si dovrà applicare una buona volta un criterio di qualità e non di mera quantità: le iniziative artistiche riguardanti la stretta contemporaneità sono attività di ricerca e come tali vanno valutate. Se la nostra Regione non vuole perdere l’occasione di riallinearsi all’Europa anche in questo settore, è indispensabile che elabori finalmente una politica strategica della cultura in cui abbia un ruolo di primo piano l’arte contemporanea.
Istituire un organismo consultivo
Al fine di delineare le linee di indirizzo e definire i progetti di medio o lungo periodo, dovrebbe essere costituito un organismo consultivo, composto da esperti del settore, di supporto all’Assessorato alla Cultura. Per garantire una valutazione in termini di qualità dei progetti proposti ci si dovrebbe poi servire di un comitato autonomo e super partes, dotato di autorevolezza nazionale e internazionale. Tutti i progetti attivati dovranno essere assolutamente trasparenti riguardo a obiettivi, finanziamenti, metodi e mezzi. La Regione dovrà inoltre promuovere attivamente e coordinare fattivamente le attività di settore, anche per favorire le sinergie tra pubblico e privato: si auspica perciò la creazione di uno sportello Arti visive contemporanee per fornire agli artisti e agli operatori ogni informazione sui finanziamenti europei, su crowdfunding a spettro regionale e su ogni possibile partenariato finanziario di settore.
Garantire il sostegno agli artisti
A seguito di un’azione programmatica aggiornata, aperta e dinamica, i nostri artisti dovranno diventare i più accreditati ambasciatori culturali in Italia e all’estero. È necessario istituire una o piú borse di studio da destinare di anno in anno a uno o più artisti regionali al fine di permettere loro un soggiorno di formazione all’estero presso autorevoli istituzioni culturali. Un’iniziativa similare fu avviata già nella prima metà del Novecento dal filantropo udinese Antonio Marangoni (Udine 1806 – Venezia 1885) e ne beneficiarono in modo determinante alcuni giovani artisti tra i quali Pellis, Mistruzzi, Afro, Pizzinato, Olivo, Furlan. Le Borse di studio che ora si propongono potrebbero essere invece finanziate direttamente dalla Regione e/o da alcune aziende private. Le Istituzioni museali della regione, dal canto loro, dovranno avere la possibilità di acquistare in modo non episodico, ma continuativo, lavori di artisti contemporanei e ciò pure vincolando una quota percentuale del finanziamento ai singoli eventi espositivi all'acquisto di opere, anch'esso subordinato a criteri di rigorosa e trasparente valutazione, al fine d'incrementare il proprio patrimonio e le proprie collezioni.
Rivedere e aggiornare la legislazione
Per quanto riguarda i musei di arte contemporanea è assolutamente necessario che la legislazione regionale in materia venga rivista e aggiornata. La 60, ormai sottofinanziata, deve essere completamente riformulata soprattutto in relazione alle sovvenzioni da dedicare al restauro del patrimonio e all’acquisto di opere per incrementare le collezioni. Per quanto riguarda la 68 del 1981 devono essere rivisti i criteri di designazione della commissione valutatrice dei progetti e i criteri di assegnazione dei contributi.
Favorire nuove forme di parternariato
La Regione e le altre amministrazioni locali (Province, Comuni) dovranno favorire nuove forme di partenariato con aziende private in modo che quest’ultime sostengano economicamente attività espositive od opere di arte pubblica e però ne possano ricavare un effettivo ritorno d’immagine, riconosciuto in modo adeguato e autorevole. La stessa Regione, per quanto di sua competenza, dovrà favorire la creazione di un regime di esenzioni fiscali dedicato alle aziende che investono in arte e altresì dovrà sovraintendere, tramite il citato organismo di valutazione della qualità, all’applicazione rigorosa della legge 717 che prevede la destinazione del 2% per la realizzazione/collocazione di opere d’arte in edifici pubblici.
Organizzare attività di formazione e di avvicinamento all’arte
Non si può apprezzare ciò che non si conosce. Da questa semplice osservazione discende l’importanza che nell’approccio all’arte contemporanea devono avere le attività di formazione e di educazione. . L’Università e altri qualificati organismi che si rendano disponibili dovranno essere coinvolti con continuità e sistematicità.
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