Dal 2008 addio a duemila aziende
UDINE. Ultima seduta ieri per il consiglio della Camera di commercio di Udine, al termine del suo mandato quinquennale. E l’incontro è diventato un’occasione per condividere anche con i rappresentanti delle categorie e i principali interlocutori della Cciaa alcune cifre di sintesi del percorso dell’ente in questi anni, utilizzando una sede particolare, e cioè la ristrutturata ex saletta contrattazioni, che è stata così “provata” in anteprima (e sarà inaugurata ufficialmente con il nuovo consiglio, con l’apposizione della targa all’ingresso).
E’ stato lo stesso presidente Giovanni Da Pozzo, la cui ricandidatura alla guida dell’ente da settembre è già nell’aria da tempo, a descrivere, attraverso alcune cifre, i passaggi che in questi cinque anni difficili l’economia ha vissuto e sta ancora vivendo. In provincia di Udine si è passati dalle 48.728 imprese attive del 2008 alle 46.858 del 2012, con il commercio che è sceso da 10.595 a 9.982 imprese attive, l’industria da 6.700 a 5.035, il primario da 11.138 a 9.634, i servizi alle imprese da 5.665 a 5.044, i trasporti da 1.285 a 1.034, mentre le costruzioni, nonostante le criticità del comparto, hanno tenuto (da 7.406 a 7.500), e invece alberghi e ristoranti sono cresciuti da 3.373 a 3.803, così come altre attività dei servizi, aumentate da 3.259 a 4.826.
Da Pozzo, prima di lasciare la parola per le conclusioni all’assessore regionale Santoro, ha poi ripercorso le attività prevalenti che hanno caratterizzato l’azione della Cciaa nel quinquennio. A partire ovviamente dai servizi di assistenza e primo orientamento garantiti dal Punto Nuovo Impresa agli aspiranti o neo imprenditori, che tra 2008 e 2012 ha visto 4970 utenti, di cui 53,7% donne e 68,6% giovani.
Il Pni è espressione del Registro Imprese, che da gennaio 2008 a febbraio 2013 ha evaso – nell’86,7% dei casi entro 5 giorni – ben 188.939 pratiche, per l’88,4% trattate per via informatica (erano il 70,6% nel 2008). Ancora, l’impegno sul fronte dell’internazionalizzazione tra cui 49 missioni all’estro, 50 delegazioni straniere ricevute, 112 presenze aziendali alle fiere estere, oltre all’adesione di 102 seminari.
Lo stimolo alla creazione di reti d’impresa: due bandi di contributi da 200 mila euro, l’esperienza unica in Italia dell’Ocm vino e il Connecting event con due edizioni che hanno totalizzato 326 incontri bilaterali e 379 presenze ai seminari, oltre all’importante capitolo della formazione.
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