Dal Friuli per l’addio di Papa Benedetto
UDINE. La decisione è arrivata all’ultimo momento. Ma alla fine, sistemati alcuni appuntamenti con i suoi fedeli e trovati alcuni amici pronti a vivere con lui questa fortissima esperienza, ieri notte, alle 3, don Carlo Gervasi, parroco di San Marco, in Chiavris, è salito in auto per raggiungere Roma e partecipare all’ultimo appuntamento pubblico di sua Santità Papa Benedetto XVI, le cui dimissioni saranno esecutive da stasera alle 20.
«Quest’ultima occasione di incontro con il nostro Papa ci ha permesso di vivere momenti e di tensione morale ed emotiva di grandissima intensità - ha raccontato ieri pomeriggio don Carlo, rientrando verso Udine -. Benedetto XVI per me è sempre stato un grandissimo maestro. Da qui la decisione di non mancare a quest’ultimo suo appuntamento di catechesi diretta. Noi friulani infatti non potremo mai dimenticare come, in occasione del sedicesimo centenario di San Cromazio, il Papa dedicò una delle sue catechesi settimanali, in udienza plenaria, proprio all’approfondimento della figura di questo grande vescovo aquileiese del IV secolo, facendolo così conoscere a tutto il mondo».
Ma don Carlo Gervasi non è voluto mancare ieri a Roma anche per altri motivi. Tra tutti, la profonda ammirazione e il profondo coinvolgimento per il gesto delle dimissioni di Benedetto XVI.
«Riguardando indietro a questi 8 anni di Pontificato che si stanno per concludere, l’eredità che ci lascia Benedetto XVI è grandissima. Compreso il suo ultimo passo, le dimissioni. E’ stato un gesto umano, ma spirituale e di altissimo livello religioso allo stesso tempo - ha spiegato il parroco - come ha detto lo stesso Papa proprio in questa sua ultima catechesi. Benedetto XVI ha voluto sottolineare ancora una volta come la sua sia stata una decisione presa in assoluta libertà e piena coscienza. Parole che certo non sono banali. E che ieri nella piazza sono risuonate forti. Come forti sono stati anche i ringraziamenti del Pontefice nei confronti di tutti quei fedeli che si sono stretti a lui, come i figli si rivolgono a un padre, in questi ultimi giorni. Capi di Stato e massime autorità internazionali compresi».
Insomma quello di ieri, per don Carlo e gli altri fedeli, non è stato certamente un viaggio per turismo. «In piazza San Pietro - ha aggiunto il parroco di Chiavris - si percepiva l’unità concreta tra fedeli e Chiesa, oltre alla gratitudine e al riconoscimento di tutti nei confronti di quest’uomo e di questa guida spirituale».
Don Carlo dovrebbe tornare a Roma, questa volta in pellegrinaggio con i fedeli della sua parrocchia e altri friulani, fra circa un mese. «Sarà l’occasione per salutare e conoscere il successore di Benedetto XVI».
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