Dal governo 40 milioni per Pra’ dei Gai, il Veneto esulta. Il Friuli: «Non serve»
Il bacino di laminazione del Livenza proteggerà Meduna e Motta. L’assessore Bottacin: «I lavori possono partire a breve»

PRATA. Cassa di laminazione del Livenza sul Pra’ dei Gai: con i fondi statali il Veneto è a un passo dall’opera.
La Regione ha infatti ottenuto dal governo lo stanziamento di 40 milioni di euro nel Fondo di coesione e l’assessore regionale del Veneto, Gianpaolo Bottacin, afferma: «Entro dicembre concluderemo la progettazione e l’assegnazione dei lavori. Già nei primi mesi dell’anno auspico l’apertura del cantiere».
L’Accordo per lo Sviluppo e la Coesione firmato a Verona venerdì scorso dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal presidente della Regione Luca Zaia ha destinato al Veneto risorse per un totale di 607,6 milioni di euro: oltre 100milioni dei quali sono riservati alla difesa del territorio. Tra le opere più importanti ci sono, appunto, 40milioni per gli interventi sul bacino di laminazione del Pra’ dei Gai.
«L’opera è sempre stata portata avanti dalla Regione Veneto», sottolinea Bottacin, «L’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali aveva redatto delle prescrizioni al progetto che abbiamo dovuto modificare.
L’adeguamento del progetto ha fatto lievitare i costi dagli iniziali 40 milioni di euro agli attuali 60milioni di euro. Al netto dei 30milioni che già avevamo destinato all’opera, ci mancavano quindi i fondi per poterla portare a termine».
Con le risorse dell’accordo con il governo c’è la copertura totale dell’intervento. «E non solo», precisa Bottacin, «Abbiamo quasi 10milioni di euro in più che saranno dirottati per i lavori sul bacino del Piave. Ora siamo in fase di conclusione della progettazione e dell’assegnazione dei lavori entro dicembre.
Nei primi mesi del prossimo anno potrà finalmente partire il cantiere, sperando che non saltino fuori ricorsi che possano far perdere ulteriore tempo».
Le risorse ci sono, quindi, ma l’accordo con la Regione Friuli Venezia Giulia? Da sempre i Comuni rivieraschi pordenonesi, appoggiati dalla Regione, si sono opposti all’opera. L’intervento individuato dalla Commissione De Marchi prevedeva due casse di espansione sul Livenza: una in sponda veneta e una in sponda friulana.
Il Comune di Prata di Pordenone, su cui una cassa avrebbe dovuto essere realizzata, si è sempre opposto tanto che attualmente il progetto è stato completamente rivisto e limitato a un’unica sacca. «Con il Friuli c’è buona collaborazione», afferma l’assessore Bottacin.
«Lo dimostra lo storico risultato che abbiamo ottenuto solo qualche giorno fa con l’accordo per il fiume Tagliamento dove abbiamo limitato la portata massima delle acque che transiteranno a sud di Latisana, fermando 3.500 metri cubi d’acqua che non passeranno per San Michele al Tagliamento». Buoni rapporti confermati dall’assessore regionale friulano che però sul Pra’ dei Gai mette le mani.
«Con il Veneto, come dimostrato per il Tagliamento, abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione importante e finalizzato alla ricerca delle soluzioni più efficaci e meno impattati per tutelare i nostri territori», afferma l’assessore regionale del Fvg Fabio Scoccimarro, «Proprio per questo abbiamo accolto positivamente la proposta dell’aggiornamento dell’accordo del 2007 per definire tutti gli aspetti progettuali legati all’opera Pra’ dei Gai e gli uffici stanno valutando la bozza del testo, anche perché, come evidenziato dall’Autorità di Bacino, l’opera sarà funzionale solo se realizzata nel suo complesso».
Si intende: entrambe le casse, quella su sponda veneta, pronta per essere cantierata, e quella friulana, avversata dai Comuni pordenonesi e nemmeno in fase di progettazione.
Il progetto della cassa di laminazione prevede di separare il fiume da un’amplissima zona golenale (ben 400 ettari) che si trova in destra idrografica, all’altezza della confluenza del fiume Meduna, per riservarne la totale capacità d’invaso alla decapitazione dei colmi di piena.
Si tratta quindi di un allagamento controllato e programmato dell’area golenale in luogo dell’allagamento naturale che ad oggi interessa l’area.
Ad oggi infatti il Pra’dei Gai si allaga in maniera naturale quando i livelli idrometrici nel fiume sono ancora molto bassi, continuando a riempirsi a mano a mano che quei livelli si innalzano. L’area è quindi già completamente invasata quando arrivano i colmi della piena. Dal Friuli infine rendono noto che a ottobre l’Autorità di Bacino ha approvato la documentazione del progetto di fattibilità per una delle opere a monte considerata strategica per la salvaguardia del bacino del Livenza: la nuova galleria di collegamento fra i serbatoi di Ca’ Selva e di Ca’ Zul.
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