Dal muro imbrattato sbuca lo sguardo di un cagnolone gigante: l'idea dell'artista dei murales abbellisce i palazzi con i graffiti

L’idea è nata durante la quarantena da coronavirus: su internet Masieri ha pubblicato alcuni fotomontaggi in cui animali giganti invadevano spazi di Pordenone. Dalla teoria alla pratica, il passo è stato breve

Cane pordenone

PORDENONE. Lo sguardo languido, il muso appoggiato sulle zampe scruta i passanti via General Cantore, a Torre. È impossibile non notare il cagnone realizzato sulla parete della tipografia Bianchettin da Giulio Masieri, artista e pittore, specialista di murales. L’idea è nata durante la quarantena da coronavirus: su internet Masieri ha pubblicato alcuni fotomontaggi in cui animali giganti invadevano spazi di Pordenone. Dalla teoria alla pratica, il passo è stato breve: a Pasqua ha deciso, su accordo dei vicini di casa, di realizzare un gatto gigante su una delle pareti della rampa dei garage del condominio dove vive, in via del Poz.

E quindi si può fare. Sì, si possono realizzare animali giganti, farli invadere pacificamente la città, impreziosendo strade e piazze. L’idea è stata subito sposata dall’Associazione Torre che ha contribuito alla realizzazione del cagnone di via General Cantore, a due passi da piazza Lozer.



La proprietà è stata fin da subito favorevole e il progetto è iniziato. In questi giorni di lavoro c’è stato un pubblico continuo che s’è fermato a osservare le varie fasi del lavoro e a chiacchierare con l’artista. L’inaugurazione avverrà domani alle 18.30: l’invito per chi parteciperà è di portare con sé il proprio amico a quattro zampe.

«L’idea è nata durante il Covid e vuole simboleggiare una sorta di rinascita, da una cosa triste può nascere qualcosa di positivo – ha commentato Masieri –. Il cane da riprodurre l’ho scelto da una fotografia e mi è piaciuto per l’espressività: pare che tenga d’occhio chi passa».

Masieri è un artista a tutto tondo, che si costruisce i colori partendo dalle polveri, usando la stessa tecnica degli affreschi. «Sono murales che durano anni». L’Associazione Torre ha recepito subito la potenzialità dell’opera dell’artista, ferrarese di nascita ma torresano d’adozione, un valore aggiunto per la città che ambisce a diventare capitale della cultura. —

L.V.

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