«Dal sindaco nessuna risposta sulla porta di via Manzoni»

A Feletto Umberto i residenti accusano Maiarelli dopo la petizione sulla viabilità Il primo cittadino: «Abbiamo installato una telecamera, soluzioni graduali e condivise»
Di Margherita Terasso
Udine, mulino di Adegliacco, 20 luglio 2014. DINOSAURIA; incontri all'Immaginario Scientifico di Tavagnacco con i dinosauri. Fotografie: MassimoGoina.com
Udine, mulino di Adegliacco, 20 luglio 2014. DINOSAURIA; incontri all'Immaginario Scientifico di Tavagnacco con i dinosauri. Fotografie: MassimoGoina.com

TAVAGNACCO. C’erano sessanta giorni di tempo per rispondere, ma nulla è successo. Così è scattato il sollecito. I cittadini firmatari della petizione relativa alla porta urbana di via Manzoni, a Feletto Umberto, non si sono arresi davanti alla mancata replica ufficiale del sindaco Gianluca Maiarelli nei tempi stabiliti dallo statuto comunale. Un paio di giorni fa hanno presentato le loro richieste («spostamento della porta o altri provvedimenti efficaci») in un altro documento, facendo un ulteriore passo avanti. Perché la proposta del primo cittadino di invertire la precedenza del senso unico alternato nella porta - soluzione espressa in seguito a sopralluoghi informali - non piace affatto.

Maiarelli, chiamato a motivare il ritardo nella replica formale, spiega come sono andate le cose. «Non abbiamo dato una risposta scritta, ma ci siamo mossi installando una telecamera nella zona e incontrando due volte nell’arco di 15 giorni i residenti – precisa –. Lo scopo era quello di confrontarsi per arrivare gradualmente a una soluzione condivisa».

Dopo aver visionato centinaia di frammenti di video per verificare l’efficacia o meno dell’intervento realizzato, l’amministrazione comunale sarebbe dunque arrivata a una decisione. «Invertire la precedenza dovrebbe eliminare l’elemento di contrasto che riguarda via Foscolo. Si tratta di un’opzione a costo zero che va provata prima di qualunque altra soluzione: se non dovesse funzionare troveremo una risposta diversa al problema».

I firmatari, però, non sono d’accordo. Ed Ennio Valent, delegato rappresentante, elenca i motivi del “no” alla proposta. «La funzione della porta urbana è quella di indurre il rallentamento delle auto in ingresso nell’abitato e non in uscita – afferma –. E in quel modo le criticità della viabilità ad oggi gravanti sull’accesso di via Foscolo verrebbero a gravare su via San Paolo. Quali sarebbero i miglioramenti rispetto all’inquinamento atmosferico e acustico?». I residenti di via Manzoni (e delle vie laterali) ribadiscono così il loro desiderio di spostare la porta urbana di un centinaio di metri verso nord, oppure di individuare altri provvedimenti «con minori disagi per la mobilità locale, minori emissioni di gas in atmosfera e più contenuta rumorosità».«Via San Paolo è distante e non si creerà mai un incolonnamento tale da creare problemi – conclude Maiarelli –. Realizzare un dosso, invece, provocherebbe gli stessi problemi di inquinamento atmosferico e incrementerebbe quelli di tipo acustico».

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