Dalla festa della “Patrie” a Sacile, appello per il Messale in friulano

Un folto corteo ha attraversato la città. In teatro la lettura della bolla imperiale e l’esecuzione dell’Inno

Sacile parla friulano e nella “Festa della Patria del Friuli 2025”, ha alzato mille bandiere giallo-azzurre dell’Aquila d’oro. «Sacile è per un giorno capitale della regione: la 48ª edizione della “Festa della Patria del Friuli” è un evento straordinario per promuovere la conoscenza della nostra storia, con tradizioni, lingua, arte e statuti. Siamo orgogliosi delle nostre radici» ha detto il sindaco Carlo Spagnol, accogliendo ieri mattina i colleghi di oltre cento municipalità, il vice presidente della Regione, Mario Anzil, numerosi tra parlamentari e consiglieri regionali, e ancora il neo rettore dell’Università di Udine, Angelo Montanari, il presidente di Anci, Dorino Favot e i numeri uno Arlef, Eros Cislino, e dell’Istitût ladin furlan pre Checo Placerean, Geremia Gomboso.

Tanti i veterani, giunti in città a testimoniare l’identità friulana. Tra loro Gianni Bertoni: 82 anni, in trasferta da Reana del Roiale con l’immancabile bandiera giallo-azzurra, che ha sventolato – racconta – in 60 Paesi. «Sono un archivio storico – ha detto Bertoni –: ho portato nel mondo la nostra Aquila». Emozioni. Come quelle generate dall’inno del Friuli, intonato nella versione lirica dal mezzosoprano Valentina Volpe Andreazza che ha riempito i cuori dei presenti.

Gli appelli

Tre in tutto. Uno religioso, per intonare i riti nella “marilenghe”. Due civili, rispettivamente per far decollare la cultura “furlana” a scuola e nel palinsesto della Rai.

Monsignor Guido Genero, don Italico Gerometta, don Moris Tonso e don Boris Bandiera hanno concelebrato ieri il rito plurilingue della messa recitata in friulano a San Odorico e nel tempio cristiano si è alzato l’appello: «Il messale in friulano – ha detto il parroco sacilese – sarebbe molto utile». Così come auspicata, in questo caso da mons Genero, sarebbe la nomina di «vescovi friulani, che mancano nelle diocesi».

Dal palco del teatro Ruffo si è aggiunto l’auspicio di Geremia Gomboso: «La storia regionale deve entrare a scuola come prevedono le norme e serve una scossa forte nei programmi – ha rivendicato il presidente dell’Istitût ladin furlan pre Checo Placerean strappando l’applauso del teatro Ruffo – . Non basta: attendiamo un accordo con la Rai per un notiziario in friulano».

La giornata

Le celebrazioni hanno generato emozioni a cascata: dall’alzabandiera del Friuli, in piazza a San Odorico, alla messa multilingue in friulano, sloveno, tedesco e veneto, con il coro Spengenberg.

«Siamo orgogliosi delle nostre radici friulane, intrecciate a quelle venete» ha ribadito Domenico Toniolo, penna nera del gruppo degli alpini di Sacile.

Dopo la messa, il corteo scortato dalla Filarmonica e dagli alpini ha raggiunto piazza del Popolo e la loggia del municipio dove il coro Livenza ha intonato canzoni friulane. La cerimonia civile si è quindi spostata sul palco del teatro Ruffo, verso le 12, per dare lettura della Bolla imperiale (a cura della Pro castello di Caneva) e per l’esecuzione lirica dell’Inno del Friuli. A contorno: visite guidate a palazzo Ragazzoni, al Duomo di San Nicola e una mostra d’arte dedicata all’evoluzione artistica friulana, “Stralùs. 1985-2025 Arte in Friuli - Art in Friùl”, aperta fino a maggio.

Il primato

«La prima Costituzione europea è friulana: il Patriarcato di Aquileia ha redatto lo Statuto che riconosce il diritto all’eredità per le donne». Parola di Cislino e Gomboso che ieri hanno setacciato i documenti storici. «Sacile era territorio del Patriarcato di Aquileia fino alla conquista della Serenissima Repubblica di Venezia – hanno ricordato –. Qui si fondono civiltà, lingue, tradizioni sulla cerniera Veneto-Friulana».

In video il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, ha rilanciato i valori identitari, di cui Mario Anzil, vice presidente regionale e assessore alla Cultura, ha evidenziato l’importanza per costruire il futuro. Sul palco del Ruffo, anche Daniele Sergon, presidente dell’Acligf friulana, gli onorevoli Isabella De Monte, Emanuele Loperfido e Tatjana Rojc, il consigliere regionale Markus Maurmair e il neo rettore dell’Università di Udine, il sacilese Angelo Montanari. Senza naturalmente dimenticare i tanti primi cittadini, a partire dal sindaco di Tarcento, Maurizio Steccati, che ha consegnato la bandiera della Festa al collega di Sacile.

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