Dalla Fisi nazionale censura e diffida contro il candidato
UDINE. Una netta e severa censura, accompagnata da una diffida. E il deferimento, intanto, agli organi interni di giustizia. La posizione assunta ieri dal presidente nazionale della Federazione italiana sport invernali, Flavio Roda, sul caso Manuele Ferrari, è netta.
Quest’ultimo, candidato alle elezioni regionali nella lista udinese del Pd, ha infatti inviato ai tesserati (tra cui anche molti minori) una lettera di propaganda elettorale con il simbolo del Pd e, poco più in là, la sua fotografia con in evidenza il marchio della Fisi del Friuli Venezia Giulia, di cui lo stesso Ferrari è presidente. Una missiva che ha creato non pochi malumori negli ambienti sportivi e sciistici udinesi sia per l’associazione del marchio Fisi a quello di un partito, sia per l’utilizzo di una mailing list teoricamente riservata, sia per lo scivolone di aver inviato lettere elettorali anche a tesserati poco più che bambini.
Malumori che hanno raggiunto ieri la sede nazionale della Fisi. E ai quali il presidente Roda, dopo aver esaminato il caso, nel tardo pomeriggio ha deciso di replicare con un documento scritto. «La lettera di Ferrari - sottolinea Roda - evidenzierebbe l’utilizzo indebito del nome e dei segni distintivi della Fisi e in essa si evincerebbe il senso di un supporto alla candidatura di Ferrari da parte della Federazione medesima se non addirittura della funzionalità della sua eventuale elezione al conseguimento di un beneficio per l’attività e le funzioni istituzionali della Federazione».
Ed ecco dopo la premessa la sottolineatura di sostanza, da parte del presidente Roda. «Esula dagli scopi della Federazione - precisa Roda - qualsiasi attività non strettamente inerente alle finalità istituzionali previste dalle norme federali dell’ordinamento sportivo. L’attività della Fisi è estranea a qualsiasi influenza politica, e tale deve esser mantenuta. Risulta quindi totalmente precluso l’utilizzo del nome e dei segni distintivi della Federazione a fini politici, di propaganda personale o comunque estranei ai fini istituzionali. Pertanto, ferma restando ogni più opportuna valutazione che verrà svolta dagli organi di giustizia competenti, la condotta di Ferrari appare potenzialmente lesiva dell’immagine e del buon nome della Federazione».
Ma, oltre alla pesante censura per Ferrari, in seno alla Fisi la questione pare non chiudersi qui. Anzi. Lo stesso presidente nazionale Roda ha infatti annunciato di aver informato della cosa la Procura federale. E nel frattempo è scattata anche una diffida formale «dal voler intraprendere qualsiasi ulteriore azione o attività che in qualunque modo e forma realizzi l’associazione con il nome e l’immagine della Federazione italiana sport invernali, o dia comunque il senso di un supporto o di un interesse della Federazione alla sua candidatura alle elezioni regionali, nonché a qualsiasi altra attività non strettamente rientrante nelle finalità istituzionali». Ma nel frattempo la Fisi nazionale invita anche Ferrari a precisare ai destinatori delle missive che la Fisi con queste lettere non c’entra nulla e che anzi la stessa Federazione prende formalmente distanza da quanto da lui comunicato.
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