Dalla quarta liceo si iscrive all’università: il “genio” del Copernico brucia le tappe

UDINE. Salta un anno di liceo e dalla quarta superiore va direttamente all’università dopo aver superato brillantemente l’esame di Stato. In tutta la regione non si hanno notizie di casi simili e nel resto d’Italia si contano davvero sulle dita di una mano.
Andrea Lizzit, diplomatosi al liceo scientifico “Copernico” di Udine, è riuscito in questa impresa e ora parteciperà a entrambe le selezioni per entrare alla Scuola normale superiore di Pisa o alla Galileiana di Padova. La sua passione, fin da quando era piccolo, è stata sempre la fisica. «Una passione nata molto tempo fa – ci racconta – arrivata dopo aver letto “La chiave segreta per l’universo” di Lucy e Stephen Hauwking in cui ci sono molte informazioni di astrofisica che nel tempo ho voluto approfondire».
Il percorso di studi di Andrea, da poco 18enne, è stato sempre brillante, ottenendo una media superiore al 9 per tutti e quattro gli anni scolastici. Fino a quando non ha deciso di sfruttare la normativa studiando insieme il programma di quinta e quello di quarta, consapevole che per l’ammissione avrebbe dovuto riportare una valutazione non inferiore agli otto decimi in tutte le discipline.
«Il sistema scolastico italiano – spiega Andrea con piglio sicuro e, al contempo, una certa timidezza – è molto rigido nella suddivisione dei tempi di studio e si deve seguire il piano fissato quando, invece, si potrebbero raggiungere gli stessi risultati in meno tempo. Per mio interesse avevo già iniziato a studiare alcune materie e anche nelle altre avevo ottimi risultati. Così – prosegue – ho pensato che, sfruttando questo vantaggio, affrontare l’esame un anno prima non sarebbe stato impossibile».
Il suo, ci confessa Lizzit, non è uno studio finalizzato soltanto al voto. «Sono spinto dall’interesse, anche se la vita – ci tiene a chiarire – non può essere solo studio. È necessario trovare anche altre passioni. Per me il pianoforte. Chiaramente – continua – sarebbe stato meglio poter anticipare questa scelta un altro anno rispetto alla quarta, a esempio passando dalla prima alla terza, ma a chi vuole accelerare i tempi il sistema scolastico italiano non lascia alternative».
La famiglia con cui vive a Pasian di Prato, gli amici e i compagni di classe, seppur con uno stupore iniziale, hanno appoggiato la sua scelta. «Anche a scuola i miei insegnanti mi hanno supportato moltissimo e, grazie al fondamentale interessamento della dirigente siamo riusciti a superare delle difficoltà burocratiche per poter sfruttare una possibilità poco conosciuta».
Andrea, che ha un fratello più grande che studia alla Louis di Roma, da grande vuole fare il ricercatore di fisica teorica. «I primi anni di studio – ci dice – li farò in Italia, dato che in fisica le università italiane sono le migliori. Poi, però, credo andrò a seguire dei master all’estero».
Nella speranza, aggiungiamo noi, che Andrea non sia l’ennesimo caso di “cervelli” in fuga da un Paese che sembra non essere in grado di “trattenere” le grandi menti che ha formato. E di menti eccellenti, oltre a Lizzit, diplomatosi per merito dalla 4D con 100/100, il Copernico ne ha sfornate parecchie quest’anno.
Nelle sei classi quinte, per un totale di 134 allievi, sono stati assegnati 19 cento e, fra questi, 8 con lode. I bravissimi “100 e lode” del Copernico sono stati Giovanni Vecil (5B), Andrea Lavarone, Federico Stazi e Eugenio Trovarelli (5D), Giovanni Pitacco e Tommaso Scarabelli (5E), Chiara Vezil (5F) e Erica Cioffi (5G), che si uniscono ai “100” Alice Castenetto, Cristiano D’Ambrosio e Mesuafa Dedej della 5A, Martina Missana, Lara Nonino, Thomas Scarinzi e Francesca Virgolini della 5D, Sara Candussio e Anna Chiodo della 5E, Riccardo Spangaro (5F).
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto