Dalla Russia a Cargnacco: riconsegnate tre piastrine

I reperti dei giovani caduti saranno conservati nel museo del Tempio. La cerimonia durante le celebrazioni dell’82º anniversario di Nikolajewka

Viviana Zamarian

Il Tempio di Cargnacco è memoria. È storia, è emozione nell’omaggio a coloro che dalla campagna di Russia non sono tornati e che non saranno mai dimenticati.

Come il sottotenente Fausto Gamba, nato nel 1917 a Brescia, appartenente al Battaglione “Val Cismont” 9° Reggimento alpini, Medaglia d’oro al valor militare i cui resti mortali hanno trovato degna sepoltura proprio qui, nelle frazione di Pozzuolo, come Attilio Zonin, nato nel 1921 a Gambellara di Vicenza, appartenente al 9° Reggimento alpini i cui resti mortali si trovano in una fossa comune a Nowo Postojalowka, come Alfonso Nerone, classe 1919, caporale di artiglieria nato a Mondragone (Caserta).

Le loro piastrine saranno consegnate al museo del Tempio domenica 26, durante le celebrazioni dell’82° anniversario della battaglia di Nikolajewka - combattuta proprio il 26 gennaio 1943 dagli alpini, durante la ritirata di Russia - organizzate dalla sezione Ana di Udine in collaborazione con Unirr e il Comune di Pozzuolo.

«Ritornano finalmente in Italia le piastrine di tre giovani – riferisce il presidente nazionale di Unirr Giovanni Soncelli – . È stato portato avanti un lungo lavoro di collaborazione da parte di Unirr e del suo delegato a Mosca. Non vogliamo che un domani le piastrine finiscano nelle bancarelle dei collezionisti.

Sabato 25 gennaio, durante la cerimonia solenne organizzata dall’Ana di Brescia e nel rispetto delle disposizioni del ministero della Difesa, consegnerò la pergamena ai nipoti di Faustino Gamba e domenica 26 la piastrina sarà posta nell’apposita teca nel museo storico della Campagna di Russia di Cargnacco, assieme a quelli degli altri due giovani Zonin, ai cui nipoti consegnerò la pergamena, e Nerone».

Le cerimonie prenderanno il via sabato 25: alle 20, al tempio nazionale “Madonna del Conforto” di Cargnacco andrà in scena lo spettacolo teatrale tratto dal libro “Scritto sulla neve” di don Carlo Chiavazza “Se io mi salverò Dialoghi della ritirata”.

Si proseguirà domenica 26: la cerimonia inizierà alle 10 con l’alzabandiera, gli interventi dell’autorità, la messa concelebrata da don Michele Frappa, parroco del Tempio, e don Albino D’Orlando accompagnati dal coro sezionale di Codroipo, la deposizione della corona al sacello del soldato Ignoto di Russia e alla tomba di monsignor Carlo Caneva e a cui seguirà la consegna delle tre piastrine. Saranno presente un picchetto del 3° artiglieria terrestre e la Fanfara della Brigata alpina Julia.

«Per noi è un grande momento di commozione e di celebrazione – ha riferito il presidente della sezione Ana di Udine Mauro Ermacora – che fa parte della nostra storia».

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