Dalle unioni civili a Pasolini, le frasi choc di Sgarbi al comizio

UDINE. Un comizio alla Sgarbi, senza freni e senza limiti tra gli applausi dei sostenitori di Roberto Dipiazza che, in piazza della Borsa a Trieste, hanno trovato l’altro giorno l’accoppiata tra Matteo Salvini e il critico d’arte. Sgarbi è stato un fiume in piena, passando dal matrimonio di Dipiazza alle unioni civili tra omosessuali, da Cosolini a Matteo Renzi. Ma ecco quello che ha detto.
Il matrimonio
«Ricordavo - ha esordito - un Dipiazza giovane che non aveva ambizioni matrimoniali e che credeva solo alle famiglie degli altri e oggi lo vedo indebolito dal tempo pronto al matrimonio il 30 luglio. Io sarò il celebrante, ma non utilizzando quella formula che i culattoni non hanno voluto per sè ovvero che l’uomo e la donna hanno l’obbligo della fedeltà. Frase che quando ho celebrato matrimoni non ho mai detto, perché il vero matrimonio si fonda sull’infedeltà. Ogni matrimonio che ho quindi celebrato è invalido. Poi sono arrivati i culattoni che hanno tolto l’obbligo della fedeltà. Ebbene io intendo toglierlo anche a Dipiazza così potrà essere cornuto. La sua compagna avrà la possibilità di appoggiarsi dal Porto vecchio (lui) al Porto nuovo (io)».
La pulizia della città
Riferendosi al luogo del comizio, Sgarbi lo ha definito «gazebo da comunisti con la spazzatura fuori messa apposta da Cosolini per dimostrare quanto è incapace di pulire la sua città. Non potevo pensare che una città così bella potesse diventare come Napoli. Cosolini pulisce solo se stesso, per il resto se ne frega».
Gli elettori
«Non mi chiedo - ha aggiunto - chi è quel 41 per cento che ha votato Dipiazza al primo turno: doveva essere l’80. Mi chiedo chi sia quel 29 per cento che ha votato Cosolini: extracomunitari, gente di periferia? Quel 29 è inquietante perché c’è una gran parte di triestini che non capisce un c.... . Sono sicuro però che Cosolini la prossima volta farà il 16. Non ho alcun dubbio sulla vittoria di Dipiazza. Con che c... di faccia potranno votare Cosolini la prossima volta? Dipiazza non può perdere perché ha governato per 10 anni contro i 5 anni di Cosolini. Lui è l’usato sicuro, l’altro è l’inutile già usato».
Il test delle amministrative
«L’Italia - ha continuato Sgarbi - sta andando verso un futuro molto diverso da quello che dicono gli analisti. Renzi dice che sono elezioni locali, non un test nazionale: ma come può affermare che non ci sia una valenza complessiva quando vanno alle urne Trieste, Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli. Sono convinto che perderà a Trieste, Torino, Milano, Roma e Napoli, a Bologna no perché c’è la nebbia. Nella capitale Giachetti sembra un clochard che vive per strada. Sala si è appoggiato al Pd nel momento sbagliato e perderà. Dipiazza stravincerà e vorrei che dicesse che se è certo di vincere rinuncia a sposarsi».
La lite con Forza Italia
«Confermo la mia passione romantica per Trieste. Dentro di me avrei accettato, in una dimensione di questo tipo, di candidarmi a Trieste se non fosse apparsa una di Forza Italia (la coordinatrice regionale Sandra Savino ndr) che ha detto “chi è Sgarbi?”. “Chi è lei?” ho risposto. Forza Italia va rigenerata attraverso una operazione chirurgica che Berlusconi sta facendo su se stesso e che poi applicherà al partito.
La Lega e Pasolini
«Al popolo della Lega dico che è l’unico movimento che ha attenzione per la tradizione. Se c’è un solo dialetto che è divenuto lingua lo si deve alla Lega che ha interpretato Pasolini».
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