Dallo Ial alla Toro Rosso: un tarvisiano è capomeccanico in F1

TARVISIO. Dalla Valcanale allo Ial di Gemona, per diventare capo-macchina della Formula 1. La storia è quella di Michele Moschitz, 38 anni, dal 2007 componente del team dei meccanici della Toro Rosso, che lunedì 16 ottobre incontrerà gli studenti dello Ial di Gemona, l’istituto di formazione dove ha studiato prima di fare il grande salto.
Nato e cresciuto tra Tarvisio e Ugovizza, Moschitz ha acquisito la qualifica di meccanico d’auto nel 1997 e ha subito lavorato come meccanico nell’officina Guerra di Tarvisio, ma nel giro di pochi anni passione e capacità lo hanno portato in Formula 1.
La prima importante occasione per lui è capitata nel 2004 quando è stato assunto come motorista con la Maserati Mc12, nel campionato Fia Gt. Dal 2005 al 2007 ha seguito le gare per Maserati Corse in appoggio al team tedesco Vitafone, occupandosi della costruzione, del montaggio e delle varie prove dei motori 12 cilindri.
Durante queste esperienze come meccanico di gare, ha contribuito alla vittoria di mondiali costruttori, 24 ore di Spa e vari titoli team; è stata la prima 24 ore vinta da Maserati Corse dopo l’epoca di Fangio.
Per un breve periodo nel 2007 ha lavorato nel reparto delle Ferrari storiche, mentre nel novembre 2007 ha accettato una proposta della Toro Rosso ed è stato assunto come hydraulics tecnicien; una mansione del tutto nuova per lui dovendo imparare tanti “trucchi” da zero, occupandosi di tutti gli impianti idraulici nella vettura di Formula 1.
In poco tempo è stato catapultato nel mondo della F1 essendo stato scelto per andare in gara. Durante il campionato del mondo 2008, ha seguito la Toro Rosso in tutti i Gp; con lui Toro Rosso è riuscita a vincere il Gran Premio di Monza con l’attuale ferrarista Sebastian Vettel.
Nel 2014 è stato “promosso” capo macchina responsabile della squadra dei meccanici a coadiuvare le esigenze degli ingegneri, intersecando le tempistiche necessarie della vettura di Carlos Sainz.
«Durante la stagione ci facciamo centinaia di pit-stop practice per essere sempre più veloci e consistenti. Quest’anno il nostro migliore risultato come pit-stop è stato a Spa in Belgio con un tempo di 2 secondi e 36 centesimi, preceduto solamente da un centesimo dalla vettura di Lewis Hamilton», racconta Moschitz che, pur essendo residente a Faenza, torna spesso in Friuli e lunedì avrà l’occasione di raccontare ancora più cose agli studenti della sua scuola nell’incontro in programma.
«Con questa iniziativa prevista per lunedì – spiega Davis Goi, coordinatore dello Ial di Gemona – lo staff della meccanica d’auto e moto dello Ial vuole dare il via all’iniziativa “Ex studenti vs studenti attuali”, con laboratori di meccanica d’auto dello Ial di Gemona che hanno la finalità di trasmettere buone consuetudini ai corsisti meccanici che frequentano attualmente le nostre attività didattiche».
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