Danza al Mittelfest tra nazioni e identità
Un programma che tenta di esplorare le varie tendenze di quest'arte
Di fronte alla storia, alle sue vicende tragiche e vittoriose, motivo di assetti e nuove configurazioni territoriali, l’identità pare l’unico strumento capace di collegare l’uomo a sé stesso e agli altri, di richiamare alla coscienza il suo passato per conservare le esperienze di chi lo ha preceduto. Nazione e identità sono due concetti simili ma diversi, se il primo indica quasi sempre un insieme più o meno eterogeneo di individui, il secondo si allarga al di là dei confini territoriali ed il suo significato può esprimere vaghezza oppure coesione a seconda dell'uso e dell'interpretazione.
Questo binomio che si apre, appunto, a più significati e declinazioni artistiche è il tema portante di Mittelfest 2011, rassegna della cultura Mitteleuropea che anima dal 9 al 24 luglio la città di Cividale del Friuli. Nove gli appuntamenti previsti dal cartellone danza firmato da Walter Mramor (affiancato alla direzione artistica da Claudio Mansutti per la musica e da Furio Bordon per la prosa): esordio il 10 luglio con la compagnia Zappalà in Odisseo-naufragio dell’accoglienza (chiostro S. Francesco alle 22), ultima tappa del progetto pluriennale re-mapping Sicily, incentrata sulla figura dello straniero il cui “viaggio” acquista connotazioni ben diverse da quelle di Ulisse. Il lavoro si affaccia sul Mediterraneo per raccontare le odissee della nostra epoca, acque non più simbolo della sfida e della scoperta bensì di tragiche migrazioni umane.
Il 14 è la volta di Forceful Feelings (chiostro S. Francesco alle 22.15), la prima compagnia di balletto armena fondata nel 2006 da un gruppo di danzatori i quali, giunti al successo in seno a formazioni internazionali, rendono omaggio alle loro origini con un gala all’insegna dell’eccellenza; in scena Arman Grigoryan, Vahe Martirosyan, Sarah-Jane Brodbeck, Arsen Mehrabyan, Tigran Mikayelyan, Artur Babajanyan.
Al teatro Ristori il 15 (alle 21.30) è la volta dell’ungherese Pàl Frenàck con la prima nazionale In timE, cruda analisi dei rapporti umani per un’opera che richiama l’assenza di sincerità nei legami marcata da un vocabolario gestuale e fisico esplicito.
Da non perdere il 16 un’altra prima nazionale in Piazza Duomo (alle 22.15), quella del Balletto di Stato Accademico di Danza Popolare fondato nel 1937 da Igor Moissev che a distanza di 4 anni dalla scomparsa del suo mentore continua a perpetrare la tradizione folklorica russa e non solo con il suo vasto repertorio.
Il 19 luglio (chiostro S. Francesco alle 22.15) torna a Mittelfest Massimo Gerardi, friulano attivo da oltre un ventennio in Germania e co-fondatore di movingtheatre.de: il suo Contrast Ratio è un restyling del lavoro nato in cooperazione con Festival Explore di Bucarest e Scenario Pubblico di Catania. Incentrato sulla vulnerabilità dell’uomo di fronte alle diversità, è un percorso emozionale e personale che colloca l’azione scenica in bilico tra necessità di accettazione ed emarginazione.
Dall’emarginazione alla sopraffazione e sete di potere, fattori che delineano la poetica dei torinesi C.ie Zerogrammi, con Pasto a due dittico ispirato dalla tragedia di Seneca, Tieste, (21 luglio chiesa S. Maria dei Battuti alle 22.15).
Il linguaggio gestuale tipico dell’arte del corpo, nella danza classica cinese tradizionale, va in scena il 22 in Piazza Duomo (alle 22.15) con La poesia del vento dell’Accademia di danza di Pechino.
Il giovane autore Walter Matteini firma Taranta dell’ultima luna, il 23 al chiostro S. Francesco (alle 22.15), creazione ispirata al Risorgimento italiano, unisce idealmente nord e sud nel segno della musica composta da Valter Sivilotti e Mario Incudine (produzione Imperfect Dancers / Balletto 90).
Con le coreografie di Paolo Santilli e Fabrizio Monteverde, e la musica eseguita dal vivo dalla F.V.G. Orchestra Mitteleuropa diretta da Alfonso Scarano, il festival si conclude il 24 in Piazza Duomo (alle 22.30) con La morte e la fanciulla di Schubert, Dvorak e Prokofiev proposta dal Balletto di Roma: azione coreografica che interseca in un percorso emozionale guidato dalla musica il tema della morte con i quattro elementi della natura.
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