Decessi con il Covid: il primato negativo di Friuli e Valle d’Aosta. Ecco perché qui si registra un tasso di mortalità così alto

UDINE. I numeri continuano a disegnare un Friuli Venezia Giulia in grande difficoltà per il dato consistente dei contagi e per il bilancio sempre più pesante delle persone decedute a causa del virus. Un recente rapporto elaborato dall’Osservatorio nazionale sulla salute afferma che la nostra regione è seconda soltanto alla Val d’Aosta per mortalità rispetto alla popolazione: i dati dal 23 novembre al 6 dicembre dicono infatti che in Friuli Venezia Giulia il tasso di decessi per Covid è pari a 2,82 ogni diecimila abitanti. La situazione è peggiore soltanto in Val d’Aosta con 3,11 morti ogni diecimila abitanti.



Ovviamente in altre regioni il numero assoluto delle persone decedute è superiore
, ma quando si confrontano i numeri in base alle popolazioni dei vari territori ecco che il Friuli Venezia Giulia conquista queste non invidiabili posizioni in cima alle classifiche.



Ciò avviene anche con i grafici elaborati dalla Fondazione Gimbe. Quello più significativo mette in relazione le posizioni delle regioni in base all’incremento percentuale dei casi di contagio negli ultimi sette giorni e all’incidenza dei numeri in base alla popolazione (centomila abitanti). Secondo Gimbe (il grafico è quello che pubblichiamo in alto), soltanto il Veneto è in una condizione peggiore della nostra e comunque il Fvg supera la media nazionale per quanto riguarda entrambi i parametri.



Questo è il risultato di un peggioramento dei numeri della nostra regione nelle ultime settimane, da cui ci si sta risollevando molto lentamente. E se qualche miglioramento si nota nel numero dei contagi e nelle positività rispetto ai tamponi eseguiti, resta drammatico il bilancio delle persone morte per Covid.

In Fvg si sono contati 52 deceduti (il dato giornaliero più alto assieme a quello registrato il 3 dicembre, sempre con 52 morti). L’Osservatorio nazionale sulla salute afferma che «è difficile stabilire i motivi per le differenze regionali ed europee nella letalità del Covid, che andrebbero ricercate tra un ventaglio ampio di fattori: carenze organizzative, ritardi iniziali nel comprendere la gravità dell’emergenza, deficit nei sistemi di tracciamento dei contagi, diversi livelli di aggressività del virus, comportamenti individuali e scelte dei Governi centrali e locali.

Un’altra possibile pista interpretativa è che alcuni territori sono interessati da un livello elevato di mobilità, si tratta di luoghi in cui si svolge la maggior parte delle relazioni sociali ed economiche».

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