Delirio per Cracco a Friuli Doc - Foto e Video

UDINE. «Saperi di ieri, sapori di domani» è il tema del 22esimo Friuli Doc, vetrina eccellenze gastronomiche friulane, inaugurata giovedì, alla presenza di autorità e un folto pubblico e aperta fino all'11 settembre.
Con oltre 100 stand, la kermesse si è aperta sulle note della Fanfara della Brigata Alpina Julia.
A tagliare il nastro, nella cerimonia condotta dalla giornalista Martina Riva, è stato lo chef Carlo Cracco. «Qui a Friuli Doc ispira tutto - ha detto - dal mare alla montagna, dalla collina alla campagna. Il Friuli è conosciuto nel mondo per formaggi, prosciutto, vini bianchi di assoluto pregio. Ma ciò che serve - ha concluso - non è tanto sapere che abbiamo buoni vini o prodotti, ma serve promuoverli e svilupparli, facendoli sempre meglio». All'inaugurazione era presente anche la presidente della Regione, Debora Serracchiani.
«Friuli Doc - ha detto - è stato uno dei primi eventi che ha cercato di mettere insieme cultura, tradizione e storia. Prima che la cultura del cibo fosse scoperta dalla tivù qui c'era un territorio che ha iniziato a ritrovare il buon bere, il buon mangiare, ma soprattutto la storia e la tradizione e il tenere insieme una comunità; forza e il futuro di Friuli Doc».
Lo “spot” dello chef. «La cucina friulana è grandissima,ma soprattutto ha il gran vantaggio di associare buona gastronomia con ottimo vino, e le due cose insieme vincono». Lo ha detto lo chef Carlo Cracco a margine del taglio del nastro della 22esima edizione di Friuli Doc, vetrina eccellenze eno-gastronomiche friulane, fino a domenica 11 settembre.
Da chef stellato, Cracco ha detto di conoscere e apprezzare i piatti della tradizione friulana. «Il prosciutto di San Daniele o di Sauris, i formaggi - ha detto - tantissime ricette che già quando avevo vent'anni utilizzavo con molta curiosità, come i cjalsons».
«Tra i vini, dirne uno non basta», ha evidenziato Cracco, soffermandosi su alcuni “must”.
«Sicuramente la Ribolla è quello che ho conosciuto per primo - ha raccontato - e al quale sono più affezionato. Unica nel panorama, ma anche tutto il resto è eccellente. E tra i vini dolci - ha aggiunto - va citato il Picolit. Del resto, la mia carta di vini è infarcita di vini friulani».
Secondo Cracco, «dall'aglio al tartufo, tutta la filiera dei prodotti di questo va utilizzata nelle cucine anche stellate, perché ne è l'espressione. Come i vini: ce ne sono tanti, e hanno ciascuno una peculiarità da valorizzare».
Tra cultura e tradizione. «Friuli doc è stato uno dei primi eventi capace di mettere insieme la cultura, la storia la tradizione e l’enogastronomia. Abbiamo lavorato molto in questi 22 anni e voglio ringraziare tutti quelli che hanno creduto in questa manifestazione».
Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, intervenendo all’inaugurazione della 22esima edizione di Friuli doc.
«Prima che la cultura del cibo venisse scoperta dalla televisione - ha aggiunto Serracchiani - qui già c’era una territorio che da solo ha ritrovato il gusto del buon bere e del buon mangiare ma soprattutto la storia, la tradizione e la capacità di tenere insieme questa comunità. Credo che questa sia la forza di Friuli Doc ma anche il suo futuro».
Sul palco, a tagliare il nastro accanto alla presidente, gli assessori regionali alle Risorse agricole ed al Territorio, Cristiano Shaurli e Mariagrazia Santoro, il sindaco di Udine, Furio Honsell, e tanti amministratori.
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