Delitto Tulissi, l’ex comandante dei Ris Garofano nella villa a caccia del killer

Udine, il pm lo ha nominato consulente nel “giallo” di Manzano: ricostruita la scena del crimine seguendo le macchie di sangue

UDINE. È il generale in pensione Luciano Garofano, ex comandante dei carabinieri del Ris di Parma e ospite fisso della trasmissione televisiva “Quarto grado”, l’uomo scelto dalla Procura di Udine per imprimere una svolta decisiva alle indagini sull’omicidio di Tatiana Tulissi.

Ripartita con nuova lena con la reiscrizione sul registro degli indagati dell’ex convivente della vittima, l’imprenditore Paolo Calligaris, l’inchiesta sul “giallo” di Manzano continua a riservare sorprese.

L'omicidio di Manzano: caccia al killer di Tatiana, indagato di nuovo Calligaris
20081112 - UDINE - CLJ - OMICIDIO IN FRIULI: NOTTE DI INDAGINI, OGGI ARRIVANO I RIS - Tatiana Tulissi, la donna di 37 anni uccisa ieri sera con tre colpi di pistola alla schiena sull'uscio di una villa a Manzano (Udine).Sono proseguite nella notte le indagini per identificare i responsabili dell'omicidio.I Carabinieri hanno continuato ad ascoltare testimoni e persone che possono fornire elementi utili alle indagini. Sul posto interverranno oggi i Carabinieri del Ris di Parma. ANSA/ALBERTO LANCIA/ DEB

E il nome del consulente tecnico incaricato di esaminare ancora una volta la scena del crimine, a quasi otto anni da quel tragico 11 novembre 2008 che vide l’impiegata 37enne morire sotto i tre colpi esplosi da un revolver calibro 38, poco dopo essere rincasata, non fa eccezione.

Esperto e docente in tecniche delle investigazioni scientifiche, chiamato come perito per alcuni dei principali casi giudiziari degli ultimi anni, dalla strage di Erba all’omicidio di Cogne, e autore di libri sui “Delitti imperfetti”, Garofano è arrivato in Friuli all’inizio della settimana, per incontrare gli inquirenti, coordinati dal pm Marco Panzeri, e procedere con il sopralluogo in villa.

Le operazioni in via Orsaria, dove i carabinieri di Udine erano tornati a porre i sigilli lo scorso agosto, sono cominciate e terminate nella stessa giornata di martedì: poche ore appena, per ricostruire la scena del delitto attraverso il riposizionamento delle macchie di sangue trovate la sera dell’omicidio ed effettuare tutte le misurazioni e le fotografie utili a ripercorrere gli spostamenti della vittima e del suo killer.

Alla maniera di “Csi”, la serie televisiva che impazza negli States, e delle tecniche investigative americane cui Garofano si ispira.

Insieme a lui, a Manzano, c’erano tre suoi collaboratori, i carabinieri che stanno conducendo le indagini e l’avvocato Rino Battocletti, che insieme alla collega Cristina Salon difende Calligaris. L’area ispezionata è stata quella dell’autorimessa e del cortile ad essa antistante dove il compagno la trovò, ormai priva di vita, e da dove alle 18.33 chiamò il 118.

Chi la freddò, secondo quanto finora ipotizzato dagli investigatori, agì tra le 17.45, quand’è stato calcolato che Tatiana rincasò dal lavoro, e la telefonata ai soccorritori. Da quella sera, una vicina sostiene di avere sentito degli spari verso le 18.30.

Ora, a ricomporre il puzzle e confermare o stravolgere il quadro attorno al quale gli inquirenti hanno sinora indagato, sarà l’ex comandante del Ris. Che mercoledì, prima di ripartire, è tornato in Procura per un ultimo confronto con il magistrato. L’esito del suo lavoro si conoscerà tra qualche settimana.

Lungi dal chiudersi con la doppia archiviazione disposta dai gip di Udine e Trieste nel 2012 rispettivamente per Paolo e per suo figlio Giacomo, all’epoca minorenne e a sua volta indagato per essere arrivato in villa in sella al buggy poco dopo il padre, l’inchiesta aveva dunque continuato a macinare verbali, intercettazioni e perizie.

E aveva anche continuato a prediligere la pista familiare, evidentemente ritenuta ancora la più credibile rispetto a quella della rapina fallita. Fino alla notifica lo scorso febbraio del secondo avviso di garanzia all’imprenditore, che è figlio della dinastia di mobilieri e che dirige l’azienda Ca’ Tullio di Aquileia.

«Siamo attoniti», aveva commentato Meri Conchione, madre di Tatiana, dalla sua abitazione di Villanova del Judrio. Assistita dall’avvocato Laura Luzzatto Guerrini, la famiglia Tulissi non ha mai cessato di cercare la verità.

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