Delitto Tulissi, spunta un nuovo testimone
UDINE. Il processo in abbreviato per l’omicidio di Tatiana Tulissi si era chiuso il 19 settembre scorso con la condanna a 16 anni di reclusione del convivente della vittima, Paolo Calligaris. Poi, all’inizio di gennaio, il gup del tribunale di Udine aveva depositato le motivazioni della sentenza e per la difesa era cominciato il conto alla rovescia per la presentazione dell’appello.
Ora, nelle more del secondo round processuale, quello in cui l’imprenditore friulano cercherà nuovamente di smontare l’accusa e dimostrare la propria innocenza, sul caso irrompe la novità di una testimonianza. Inedita e, a quanto appreso, non dirompente, ma sufficiente a mobilitare ancora gli inquirenti.
La polizia giudiziaria l’ha sentito l’altro giorno e i suoi racconti sono apparsi perfettamente in linea con la ricostruzione proposta dal pm Marco Panzeri, titolare del fascicolo, e accolta dal gup Andrea Odoardo Comez.
Dalle pochissime notizie finora filtrate, si comprende soltanto trattarsi di persona che conosce personalmente l’imputato e che si è resa disponibile a riferire ai carabinieri quanto a sua conoscenza. E cioè, forse, episodi del passato che avrebbero contribuito a rafforzare l’idea che Calligaris potesse avere la personalità tratteggiata dagli inquirenti e, quindi, uccidere la propria compagna, pur di liberarsi di lei.
Nessuna pistola fumante rispetto al delitto, quindi, ma elementi ritenuti comunque utili a gettare un’ulteriore luce su ciò che già si sapeva e che la Procura potrebbe decidere di giocarsi davanti alla Corte d’assise d’appello di Trieste. Se questo sia possibile saranno i giudici a stabilirlo.
Il codice di procedura penale, all’articolo 430, garantisce al pm e alla difesa facoltà di «compiere attività integrativa d’indagine» anche dopo l’emissione del decreto che dispone il giudizio, «ai fini delle proprie richieste al giudice del dibattimento». Non è escluso quindi che, per analogia, il magistrato inquirente sperimenti questa strada anche in vista del secondo grado di giudizio.
Del caso di Tatiana, freddata sull’uscio di casa, la villa di Manzano dove abitava con Calligaris, la sera dell’11 novembre 2008, all’età di 36 anni, e del dramma vissuto dalla sua famiglia alla ricerca del colpevole e di giustizia da allora, si occuperà domani, in prima serata, anche la trasmissione “Quarto grado”, in onda su Rete 4 e condotta dal giornalista Gianluigi Nuzzi.
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